Lonato del Garda, operaio travolto da una gru: c'è un indagato

L'incidente al rimessaggio costato la vita al 18enne Alejandro Lorenzato

Soccorsi

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Lonato del Garda (Brescia), 20 giugno 2019 - Colpo di scena nelle indagini sull’incidente di domenica 16 giugno che ha tolto la vita al 18enne Alejandro Lorenzato, morto all’interno del rimessaggio per barche di un cantiere della zona di Lonatino, a Lonato del Garda.

Nella giornata di ieri è trapelato che per quell’incidente risulta formalmente indagato per omicidio colposo un dipendente del cantiere nautico. Si tratta di un 48enne nato in Sri Lanka e da anni residente in provincia di Brescia. La ricostruzione dei fatti sin dall’inizio non aveva convinto gli investigatori, rimasti perplessi quando è stato raccontato loro che il giovane era solito frequentare la zona di lavoro ma non era un dipendente e, soprattutto, che quando la tragedia si è consumata era da solo. Secondo quanto emerso l’uomo di 48 anni stava invece manovrando una gru per spostare una potente moto d’acqua e Alejandro, che invece si trovava a terra, lo stava aiutando. Per motivi ancora da chiarire il mezzo a un certo punto è sfuggito al controllo andando a colpire il diciottenne, che è rimasto schiacciato contro un muro, riportando ferite gravissime. Ad ucciderlo, dopo giorni di agonia, sarebbe stato un violento colpo alla testa, che gli ha causato una profonda lacerazione.

Inizialmente il 48enne aveva raccontato che Alejandro era solo nella zona di lavoro e che lui lo ha trovato già a terra privo di sensi. È stato lui, con altre persone, a chiedere aiuto al numero unico per l’emergenza 112. La centrale Sore ha inviato sul posto sia i Vigili del Fuoco sia gli operatori del 118. Dopo averlo messo in sicurezza i soccorritori hanno cercato di rianimare il ragazzo, che nel frattempo ha avuto un arresto cardiaco. Subito dopo è stato condotto agli Spedali Civili di Brescia, dove è stato ricoverato nel reparto di prima rianimazione. Le condizioni sono apparse da subito disperate. Alejandro ha lottato per due giorni, cercando di resistere alla morte. È spirato nella giornata di martedì. Viveva a Desenzano con la mamma Michela.