Localizzatori satellitari sui tir Ne va della nostra credibilità

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Localizzatori satellitari da installare sui macchinari usati per spargere fanghi e gessi sui terreni agricoli. Lo ha proposto il presidente di Coldiretti Brescia e Italia Ettore Prandini al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani (ma anche al suo predecessore Sergio Costa). Se la vicenda Wte ha fatto emergere aspetti patologici, la questione era già all’ordine del giorno dell’associazione per aspetti che riguardano la gestione ordinaria.

"Abbiamo sempre posto grande attenzione – ricorda Ettore Prandini – inizialmente con la battaglia per creare le condizioni per cui su ogni territorio fossero smaltiti i fanghi prodotti in loco. Oggi la Lombardia smaltisce fanghi di tutto il Paese, e questo è inaccettabile".

C’è poi il tema della tipologia di suoli su cui possono essere smaltiti fanghi e gessi, adatti solo per correggere alcuni tipi di terreno. "Arpa ci dice che nei controlli a livello regionale, il 70% di suoli usati non hanno le caratteristiche per smaltire i fanghi. Inoltre, non è possibile lasciare che siano le aziende produttrici a fare le analisi: ci vuole un ente terzo, con laboratori certificati che possa controllare quello che accade". Paradossale, per Prandini, che mentre per digestato e reflui zootecnici ci siano norme molto restrittive, per fanghi e gessi non ci sano limiti nella gestione, neanche nei mesi invernali.

"Purtroppo tutte le volte che c’è un problema per un’azienda – continua – ne va di mezzo tutta l’agricoltura in termini di credibilità". Il nome di Prandini compare anche nelle intercettazioni di Luigi Mille, direttore dell’Aipo, indagato per traffico di influenze illecite.

"Non lo sento da anni, non ho mai parlato con lui di questa azienda. Sapendo il mio impegno sui fanghi, qualcuno può pensare di usare il mio nome per sensibilizzare altri".

Federica Pacella