2010-03-19
— BRESCIA —
«ACCOGLIAMO le donne con una maternità difficile e molte, circa la metà hanno già superato il terzo mese di gravidanza». A spiegare lo scrupoloso lavora del Centro di aiuto alla vita è Gabriele Zanola, psichiatra. «Molte signore si rivolgono a noi perché desiderose di tenere il bambino, ma impossibilitate dai problemi, prevalentemente economici. Il 70 per cento delle donne sono straniere, il loro approccio con la maternità è diverso, più sentito, se avessero le possibilità non ci penserebbero su due volte a tenere il bambino. Le italiane, invece sono diverse. Per loro subentrano problemi sociali, il partner, la famiglia e anche la paura di perdere un tanto sudato lavoro». Non si tratta di donne ignoranti o con un basso livello culturale, molte sono diplomate, alcune laureate. «Nel 2009 si sono rivolte a noi — ha spiegato Giovanni Nardi, vicepresidente del centro — 239 donne, di queste quasi tutte alla fine hanno deciso di tenere il figlio. Trentatre ragazze sono entrate al centro convinte di voler abortire, ma spinte dai familiari. Ora stanno per nascere gli ultimi tre bimbi». Il Movimento per la vita segue le donne in difficoltà anche attraverso corsi formativi e informativi, il sostegno di ginecolgi, psichiatri e assistenti sociali. «su 239 donne, 12 nel 2009 erano minorenni — ha continuato il vicepresidente, in media però hanno tra i 30 e i 35 anni».
S.D.S.