2010-02-28
— CORTENO GOLGI —
HANNO VISTO in un attimo sbriciolarsi la loro famiglia. La madre massacrata a coltellate, il padre (presunto assassino) in coma dopo aver tentato di farla finita. Claudia e Jessica, neppure 40 anni in due, da qui in avanti dovranno essere più coraggiose che mai. Ieri hanno già dimostrato grande dignità, niente piazzate, niente sceneggiate nonostante fuori dalla casa della loro famiglia in via IV Novembre a Santicolo, piccola frazione del comune di Corteno Golgi al confine tra la Vallecamonica e il passo dell’Aprica, ci fossero telecamere, fotografi e giornalisti per documentare la tragedia che vi si era da poco consumata. Notizie come questa fanno scalpore nelle grandi città figuriamoci in un paese di montagna dove i 400 abitanti si conoscono tutti, sono tutti mezzi parenti. Claudia e Jessica con il dolore nel cuore sono salite sulla gazzella dei carabinieri e sono andate via (nella foto), la disperazione si leggeva nei loro volti sconvolti ma composti e l’hanno tenuta per sé.

LE DUE FIGLIE di Stefania Moranda e Stefano Brangi - i due coniugi camuni loro malgrado protagonisti della brutta storia di improvvisa “follia” - sono due brave ragazze, la più grande fa la fisioterapista, da poco ha lasciato la casa dei genitori per vivere con il suo compagno, la più piccola studia. Fino a ieri quella dei Brangi era una famiglia normale, sì nessuno nasconde qualche problema di salute della mamma colpita, dicono in paese, da uno di quei mali del progresso (pare una depressione legata anche ad una forma di anoressia), ma nulla che potesse far presagire a una tragedia così.
Nei paesi come questo tutti sanno, nessuno parla e così forse anche i Brangi sono rimasti un po’ soli con i loro problemi, problemi che nonostante tutto, questo sabato, sono diventati insormontabili e hanno distrutto una famiglia e gettato nello scompiglio un’intera comunità. Stefania, Stefano, Claudia e Jessica, in paese li conoscono tutti. Le due ragazze sono cresciute qui, qui hanno frequentato la scuola dell’obbligo, la più grande ha cominciato il suo lavoro, mentre la mamma gestiva un piccolo laboratorio tessile con una dipendente e il papà faceva il pendolare fra la Vallecamonica e la Svizzera (lo fanno in molti) dove lavorava in un magazzino edile di Saint Moritz.

«UNA FAMIGLIA normale — ci dice qualche conoscente — brave gente, gente normale, come gran parte dei noi. Siamo tutti scioccati». Il paese ha fatto muro per difendere il dolore di Claudia e Jessica, ma anche il resto della famiglia di Stefano e Stefania, i genitori di lei e le due sorelle che abitano a pochi passi dalla casa teatro del dramma. La gente di Santicolo non ha voluto commentare, è rimasta ammutolita davanti alla violenza improvvisa che ha sconvolto un tranquillo sabato di fine inverno.
Paola Cominelli