FEDERICA PACELLA
Cronaca

Tracce dei Neanderthal al Budellone: riaffiorano anche resti di cibo della preistoria

Nel Bresciano in due settimane di scavi sono stati recuperati 1.500 reperti. Dal Paleolitico frammenti ossei di cervo e altri animali, schegge di selce

Nel Bresciano in due settimane di scavi sono stati recuperati 1.500 reperti. Dal Paleolitico frammenti ossei di cervo e altri animali

Nel Bresciano in due settimane di scavi sono stati recuperati 1.500 reperti. Dal Paleolitico frammenti ossei di cervo e altri animali

Prevalle (Brescia) – Oltre 1.500 reperti tra manufatti in selce e resti di pasto a testimonianza dell’utilizzo stagionale del sito del Budellone da parte dei Neanderthal. Sono i primi esiti della campagna di scavo primaverile nel Sito Paleolitico del Monte Budellone, scavo in concessione al Comune di Prevalle. In due settimane sono stati recuperati frammenti ossei di bisonte, lupo, marmotta e soprattutto cervo. Gli archeologi ora stanno cercando di ricostruire la morfologia del sito per capire se durante la frequentazione umana fosse una grotticella o un riparo sotto la roccia.

I reperti

Il materiale è abbondante: dall’inizio dello scavo sono stati rilevati quasi 3mila reperti a riprova dell’importanza di questo sito, tra i più interessanti del Nord Italia. I ritrovamenti si aggiungono a quelli del Büs dei Làder, grotta alle pendici del Budellone dove nel 2023 erano state rinvenute schegge in selce riferibili al Paleolitico Superiore, quindi all’Homo Sapiens.

Le analisi

Ora che la fase di scavo è sospesa, gli archeologi inizieranno ad analizzare ogni singolo reperto recuperato per comprendere quali fossero gli usi e le abitudini dei Neanderthal locali durante l’ultimo periodo glaciale, quando dal Monte Budellone era possibile scorgere un immenso ghiacciaio a ridosso dell’attuale morena gardesana.

Nei magazzini del Comune di Prevalle inizierà la fase di setacciatura di tutto il sedimento rimosso dallo scavo per recuperare i reperti più piccoli: schegge di selce, frammenti di ossi animali e resti di micro-mammiferi. Lo scavo riprenderà in autunno, ma già in estate saranno resi pubblici i primi dati sui reperti ricavati dal sito.

La campagna

Alla campagna hanno partecipato Marco Baioni, direttore dello scavo e del Mavs di Gavardo; Nicolò Fasser, direttore scientifico, assegnista di ricerca Uno.Fe; Fabio Bona, direttore tecnico, direttore del Museo di Besano; Paolo Burlon, coordinatore organizzativo e assessore di Prevalle; Cristina Longhi, funzionario Sabap di Brescia; numerosi volontari e studenti.