Temù, ex vigilessa scomparsa: dalla denuncia delle figlie alla scarpa ritrovata. Le tappe

Le due ragazze di 19 e 27 anni sono sotto indagine insieme al fidanzato della primogenita per omicidio e occultamento

Il greto del fiume Oglio, nel riquadro Laura Ziliani

Il greto del fiume Oglio, nel riquadro Laura Ziliani

Temù (Brescia) -  L’allarme per la scomparsa di Laura Ziliani era scattato l’8 maggio, quando le due figlie avevano raccontato che la madre, andata a fare una passeggiata in montagna, non era più rientrata. La donna quella mattina era uscita alle 7 dalla casa di via Ballardini, in centro a Temù, in direzione Villa Dalegno, secondo il racconto delle due. Doveva tornare alle 10, per aiutarle a sgomberare rifiuti dalle proprietà di famiglia, ma aveva fatto perdere le tracce. Era uscita senza cellulare. Niente chiarezza nemmeno sugli orari di arrivo in paese di Ziliani, da qualche anno impiegata in Comune a Roncadelle e di casa a Brescia. La sua Audi era rimasta posteggiata vicino al municipio, come al solito.

Le ragazze, 19 e 27 anni, sono sotto indagine per omicidio e occultamento di cadavere. Con loro è indagato anche il fidanzato coetaneo della primogenita, un giovane di Lecco. L’iscrizione è solo un atto dovuto, ha chiarito la Procura, ma è un dato di fatto che questa storia presenti dei punti oscuri.

Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti e della Procura di Brescia ci sarebbe l’intento delle due figlie di trasformare la casa, dove Laura Ziliani si recava nel fine settimana, in una residenza turistica. Sembra che per questo motivo nel nucleo famigliare ci fossero delle incomprensioni. La macchina delle ricerche per una decina di giorni ha macinato centinaia di chilometri. Poi si è fermata. Ha ripreso il 23 maggio dopo il rinvenimento nell’alveo del Fiumeclo di una scarpa Salomon. Una delle figlie ha subito riferito che apparteneva alla madre, l’altra era meno convinta.