Giallo Temù: schive e senza amicizie in paese, Paola e Silvia si erano isolate

Entrambe convivevano con il giovane lecchese. I residenti: "Non parlavano mai con nessuno"

Silvia e Paola Zani, figlie di Laura Ziliani

Silvia e Paola Zani, figlie di Laura Ziliani.

Temù (Brescia) - Il giorno degli arresti sembra che a Temù nessuno provasse una particolare simpatia per Paola e Silvia Ziliani, tranne Nicoletta, l’amica di Laura Ziliani e l’unica a non aver mai voluto accettare l’ipotesi che le due e Mirto Milani potessero aver ucciso l’ex Vigilessa di 56 anni. Le ragazze, così come la madre, erano estremamente riservate. Ma se la Ziliani si limitava a non dare confidenza il comportamento delle sorelle era motivo di risentimento. "In paese si conoscono solo di vista – ha raccontato uno dei gestori del bar dell’albergo Avio – quando si incontravano la cosa più gentile che facevano era voltarsi dall’altra parte e tenere gli occhi bassi. A me è capitato più di una volta di vedere la maggiore uscire dalla chiesa e di mettersi subito le cuffiette nelle orecchie per non parlare con nessuno. Tenete conto che vicolo Ballardini dista dalla Parrocchia 50 metri".

Le due ragazze convivevano in vicolo Ballardini con Mirto Milani, che insieme a sua madre Mirna Donadoni ha iniziato a gestire le proprietà immobiliari della famiglia Zani-Ziliani pochi giorni dopo la morte di Laura. Era lui che lamentava le spese eccessive della Ziliani per se stessa e per restaurare l’appartamento sito sotto quello di famiglia nel vicolo. Non solo. I genitori del giovane poco dopo la scomparsa dell’ex vigilessa si sono trasferiti per un po’ in vicolo Ballardini, dove hanno effettuato una serie di grandi pulizie. Nel frattempo la Donadoni ha chiesto a un affittuario il rientro da alcuni debiti e ha iniziato ad affittare gli appartamenti di famiglia ad uso turistico.