
Fabio Rolfi, numero due. della Provincia
Un investimento da 722 milioni e un costo di gestione fra i 9 e i 12 milioni l’anno. Questo il potenziale investimento che servirebbe per la metrotramvia tra Brescia e Villanuova, individuata come soluzione più efficiente dallo studio di prefattibilità realizzato dall’Università degli Studi di Brescia sotto il coordinamento scientifico dei professori Giulio Maternini e Benedetto Barabino, in collaborazione con la Provincia, il Comune di Brescia e numerose altre Amministrazioni locali, presentato ieri ai Comuni interessati dal progetto.
Lo studio doveva individuare un’alternativa all’automobile privata, per affrontare in modo strutturale le criticità del traffico e dell’accessibilità tra la città e il territorio. La metrotramvia coprirebbe quasi 22 chilometri in sede propria e protetta per 11 stazioni con velocità commerciale di circa 45 km/h. Nel primo anno di esercizio si stimano oltre 10 milioni di passeggeri, 5 milioni dei quali provenienti dagli attuali utenti del trasporto extraurbano su gomma e 4 milioni da automobilisti.
L’analisi costi-benefici ha restituito esiti positivi sia per lo scenario ottimistico sia per quello pessimistico; lo studio evidenzia anche la rilevanza strategica di un futuro prolungamento della linea verso Salò e un possibile collegamento con la Val Sabbia. "I volumi di traffico che ogni giorno stringono il capoluogo – commenta il vicepresidente della Provincia Fabio Rolfi (nella foto), delegato al Tpl – evidenziano la necessità di una visione provinciale in merito al tema delle infrastrutture di mobilità sostenibile. Ora il passo successivo è affinare la progettazione e ragionare sui temi di sostenibilità finanziaria".
Secondo Maternini e Barabino "la metrotramvia veloce tra Brescia e Villanuova è una soluzione concreta, moderna e sostenibile per affrontare il nodo strategico della mobilità tra città e hinterland, che valorizza l’intero bacino del Garda e della Valsabbia. Si tratta di un’opera di interesse pubblico, che meriterebbe attenzione da parte degli enti finanziatori europei, nazionali e regionali". "Non è solo un tracciato ferroviario – aggiunge il consigliere provinciale Paolo Fontana, delegato a Strade e Viabilità – ma l’espressione concreta di una visione".
F.P.