La protesta sfila sulle strade I Tir contro il caro-gasolio

Brescia, un lungo serpentone di una settantina di camion è arrivato in città da tutta la provincia per la mobilitazione promossa a livello nazionale

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di Federica Pacella

Un lungo serpentone di una settantina di camion è arrivato a Brescia da tutta la provincia per manifestare contro le gravi difficoltà del settore.

"Il caro carburante è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo, ma bisogna capire che se ci fermiano noi, si ferma l’Italia", ha ricordato Giuseppina Mussetola, segretaria provinciale della Federazione degli autotrasportatori di Brescia (FAI, 2400 imprese aderenti), nell’assemblea che si è riunita al Brixia Forum. Ieri mattina, sin dalle 8, i camion si sono messi in movimento da Pisogne, Villa Carcina, Vobarno, San Zeno, Montichiari, dove erano stati individuati i punti di raccolta, ed hanno poi raggiunto la fiera di Brescia sfilando lungo la tangenziale. La protesta era stata promossa a livello nazionale da Unatras, realtà che riunisce tutte le associazioni di categoria (Associazione Artigiani, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, FAI).

Inizialmente doveva essere un vero e proprio blocco dei trasporti, scongiurato dal protocollo d’intesa siglato venerdì dopo la lunga trattativa tra la vice ministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Teresa Bellanova e le associazioni delle imprese di autotrasporto. Proprio a seguito di questa novità, alcune province hanno annullato la manifestazione, come accaduto a Bergamo. A Brescia è stata comunque mantenuta, anche perché il pericolo è tutt’altro che scongiurato: si attende, ora, la messa in pratica degli impegni assunti dal Governo. Il protocollo mette sul piatto circa 470 milioni di euro, che si tradurranno, ad esempio, in aiuti economici, oltre ai 0,25 centesimi di sgravi sul carburante a cui sta lavorando il Governo. Sono previsti anche impegni a risolvere problemi storici quali la questione dei tempi di carico e scarico e le norme ‘green’ imposte dall’Austria che limitano la circolazione dei mezzi italiani."È stato fatto un grosso passo avanti", ha riconosciuto Sergio Piardi, presidente Fai Brescia. Nel frattempo, però, gli autotrasportatori devono fare quadrare i bilanci sin da subito: a gennaio fare un pieno di mille litri costava 1.250 euro, oggi ne costa 1.800-1.900 esente Iva. "C’è chi sta già iniziando a mettere i dipendenti in cassa integrazione", sottolinea Mussetola.