La convenzione sul depuratore nel mirino di undici sindaci

Brescia, il nuovo ricorso dei firmatari di un’azione legale che s’oppone all’ubicazione dell’impianto

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di Federica Pacella

Nuovo ricorso degli 11 sindaci del Chiese, già firmatari di un’azione legale contro la localizzazione del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari. Il nuovo ricorso riguarda, questa volta, la convenzione sottoscritta il 14 gennaio dal commissario straordinario, l’ex prefetto di Brescia Attilio Visconti (ora a Bologna) con i presidenti dei Cda di Ato Brescia (Aldo Boifava) e Acque Bresciane (Gianluca Delbarba) per realizzare il progetto del depuratore a Gavardo e Montichiari con scarico nel Chiese.

"La convenzione è stata firmata da Ato e Acque Bresciane, che sono aziende partecipate dalla Provincia di Brescia, andando contro le indicazioni politiche espresse dalla Provincia stessa", spiega il sindaco di Montichiari, Marco Togni. Con la mozione Sarnico di novembre 2020, infatti, il Consiglio provinciale aveva stabilito il principio di afferenza dei depuratori ai territori che ne beneficiano, tanto che, sulla scorta di questa indicazione, Acque Bresciane aveva vagliato la possibilità di fare l’impianto a Lonato. Sulla stessa linea era la mozione Almici, approvata a luglio scorso.

"Poiché le due società che hanno firmato la convenzione sono partecipate dalla Provincia – sottolinea Togni – ci sembra assurdo che si siano permesse di firmare una convenzione di questo tipo. Ora vogliamo sapere cosa dice la Provincia: ci aspettiamo una presa di posizione forte, che ricorra al pari nostro contro le firme di questa convenzione". Intanto, per dimostrare dal vivo la fondatezza della protesta, i primi cittadini di Montichiari, Gavardo, Paitone, Muscoline, Bedizzole, Prevalle, Bagnolo Mella e Vallio Terme ieri sono andati in prima persona sul Chiese, fiume che dovrà accogliere i reflui depurati del Garda, e sul Mincio, davanti all’attuale depuratore di Peschiera, scattando delle foto per mettere a confronto la portata d’acqua. "Nel Chiese siamo scesi con i gambali, per dimostrare quale sia la quantità d’acqua in questo momento. A Peschiera, ciò non è stato possibile, perché la portata del Mincio è superiore. Sono foto provocatorie, per dimostrare come stanno le cose al di là delle carte".