"La concessionaria era fasulla"

Parla uno dei 12 truffati dalla banda sinti sotto processo

Vede l’annuncio di una Mercedes Glc seminuova in vendita su Autoscout.it a 30mila euro, si fa centinaia di km dalla Toscana al Garda per garantirsi l’affare, paga tutto ma rimane con un pugno di mosche in mano: la concessionaria è una messinscena. Lo ha raccontato ieri in aula, davanti al giudice Roberto Spanò, una delle 12 vittime della banda di nomadi e sinti di casa nella Bergamasca, arrestati nel gennaio 2020 con l’accusa di associazione a delinquere e truffa. I sei – cinque sono sotto processo in abbreviato, uno è a dibattimento – nell’autunno 2019 a Desenzano avrebbero messo in piedi, pagandolo con assegni scoperti, l’Autoclub, poi smantellato in fretta e furia prima di consegnare le auto già pagate ai malcapitati clienti.

B.Ras.