l consorzi: "Siamo pronti a trovare alternative"

Folli, presidente di Anbi: con la metà delle risorse idriche siamo riusciti a mantenere la produzione agricola

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"La grande siccità? I consorzi hanno dimostrato che in caso di calamità siamo pronti ad intervenire". Questo il bilancio dell’estate 2022 tracciato da Alessandro Folli, presidente regionale di Anbi (associazione dei consorzi di gestione e tutela dei territori e delle acque irrigue), delineato durante la presentazione del volume ‘Per vincere lo sterminato disordine di acque. I cent’anni della bonifica bresciana Biscia, Chiodo e Prandona’ voluto dal Consorzio di bonifica Oglio-Mella. Dalla storia si possono imparare ad affrontare le emergenze, come quelle legate alla siccità. Anbi invita a non fermarsi all’allarme. "Quest’anno ci sono state esperienze e sperimentazioni – sottolinea Folli – che hanno dimostrato che con la metà dell’acqua si è riusciti a mantenere la produzione agricola in Lombardia". Ciò non significa che non ci si debba preparare per tempo a incrementare le riserve. A gennaio, Castrezzato (nel Bresciano) sarà inaugurata la prima cava dismessa lombarda usata come bacino d’acqua. Il rischio è che resti, però, una goccia nel mare. "Le dighe e gli invasi servono. I progetti ci sono, le risorse anche – sottolinea il presidente nazionale di Anbi Francesco Vincenzi – ma sono frenati da burocrazia". Il Pnrr, però, impone di non fare nuove opere. "Ma l’Italia non finisce con il Pnrr – evidenzia Vincenzi –. Altra grande questione è quella delle competenze: non possiamo rischiare di fare danni all’agricoltura perché manca mezzo centimetro nel lago. Le regole si possono rivedere". Secondo l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, "è bene ricordare che l’agricoltura non spreca l’acqua. In Lomellina, dove abbiamo fatto un passo indietro sulla sommersione del riso, ci sono stati problemi sulla falda". F.P.