Brescia, la scomparsa di Iushra: celle telefoniche passate al setaccio

La Procura vuol sapere se in quei giorni fossero nei dintorni persone con trascorsi poco limpidi con minorenni

Iushra Gazi

Iushra gazi

Brescia, 20 novembre 2018 - E ora ci si concentra sulle celle del comprensorio di Serle. Sono iniziati ieri i nuovi accertamenti per la scomparsa di Iushra Gazi, l’11enne autistica di cui non si hanno più notizie da quattro mesi. Gli inquirenti non vogliono lasciar nulla d’intentato, continuano a tenere aperta anche la pista del rapimento così come suggerito dalla famiglia Gazi. Sotto la lente ci sono le utenze telefoniche agganciate dalle celle della zona sopra Serle la mattina del 19 luglio, il giorno della gita con la Fopab. L’idea è isolare eventuali numeri di cellulare di persone sospette, che possano aver avuto trascorsi poco limpidi con minorenni o meritevoli di approfondimento.

Ieri il pm Carlo Bassolino, titolare con il collega Donato Greco del fascicolo aperto al momento per lesioni colpose a carico di ignoti, si è recato in carcere per riascoltare Enrico Ragnoli, il serlese che aveva riferito di avere avvistato Iushra un’ora di cammino da Cariadeghe poco dopo la scomparsa (l’uomo è in cella per una rapina). E ancora, a conclusione degli accertamenti, si profila l’iscrizione al registro degli indagati per gli operatori della Fopab - quanti ancora non si sa - le cui responsabilità sono al vaglio. I genitori di Iushra, rappresentati dagli avvocati Annalisa Zordan e Nicodemo Gentile dell’associazione Penelope, hanno sporto denuncia per abbandono di incapace. La Procura, che intende chiudere l’indagine entro metà gennaio, è invece orientata a contestare l’omicidio colposo.