Bambina scomparsa a Serle, una fiaccolata in cerca di Iushra

Intanto continuano le indagini sulla ragazzina

La fiaccolata per Iushra

La fiaccolata per Iushra

Brescia, 25 novembre 2018 - «Rivoglio mia figlia, ci manca». Lo dice a mezza voce, Mohammed Liton Gazi, il padre di Iushra, la bimba autistica di origine bengalese di 12 anni scomparsa a Serle sull’altopiano di Cariadeghe (scandagliato inutilmente per settimane) mentre era in gita con gli operatori della Fobap, fondazione bresciana che si occupa di persone con disabilità, cui i familiari l’avevano affidata.

Il volto dolce di Iushra ieri campeggiava in largo Formentone, nel cuore della città che si prepara al Natale, davanti a decine di candele accese per la fiaccolata organizzata da Centro culturale islamico di Brescia, Centro culturale islamico Muhammadiah, associazione Penelope Lombardia, associazione culturale Cheikh Bamba, Gurdwara Shri Guru Hargobind Sahib Ji di Leno, consiglio di quartiere Centro storico Nord, Convergence, Forum Immigrazione Pd e associazione Diritti per tutti. «Sono 128 giorni senza Iushra – ricorda Driss Enniya – la famiglia è distrutta, hanno bisogno di sostegno morale. Le ricerche continuano, ma dispiace che la rappresentanza consolare del Bangladesh non abbia fatto sentire la sua voce, dovrebbe essere anche loro dovere stare vicino. La magistratura fa il suo lavoro, ma tutti noi dobbiamo tenere accesa la candela della speranza».

Nei giorni scorsi la Procura ha chiesto ai gestori di telefonia i tabulati delle utenze cellulari agganciate nel comprensorio di Serle il giorno in cui la ragazzina era sfuggita agli educatori. La famiglia Gazi intanto ha sporto denuncia contro la Fobap per abbandono di incapace. «In assenza di risposta è giusto pensare tutto. L’unica pista elettiva qualificata, per ora, è l’abbandono di incapace – spiega il legale del padre, Nicodemo Gentile – Il papà aveva affidato la figlia ad una associazione che dice di avere le carte in regola per gestire questi bambini. Non vogliamo la testa di nessuno, ma vogliamo capire perché la bambina non è più tornata». L’appello è che chiunque abbia informazioni o abbia notato qualcosa, parli. «Vorremmo che questa scomparsa – prosegue – non fosse solo un dramma privato, ma la ferita di una comunità intera».