Iseo, da culla del turismo a deserto

Strade vuote e saracinesce abbassate. Il sindaco Ghitti: "Siamo in sofferenza, abbiamo bisogno di aiuto"

Le strade di Iseo sono vuote

Le strade di Iseo sono vuote

Iseo (Brescia), 15 maggio 2020 - Iseo, come molte altre piccole realtà italiane e bresciane a vocazione turistica, sta soffrendo. Difficoltà ribadite anche ieri dal sindaco Marco Ghitti all’assessore regionale al Turismo, Lara Magoni, che ha visitato la cittadina. L’economia è in crisi e passeggiando in paese l’impressione è quella della desolazione. Se lo scorso anno in questo periodo il centro era affollato di turisti stranieri e italiani, oggi si vedono solamente i residenti o coloro che praticano attività sportive. Qualcuno, talvolta non nel totale rispetto delle prescrizioni, fa capannello nelle piazze o sul lungo lago, chi mangiando un gelato, chi un caffe da asporto. I negozi aperti, per ora, sono davvero pochi: qualche panetteria, il piccolo negozio di generi alimentari del centro, un ortolano che espone le sue colorate mercanzie in strada, una pasticceria, i tabaccai, l’edicola e più fuori i tre supermercati della zona. Le altre attività sono quasi tutte chiuse, come i bar, i parrucchieri e i centri estetici. Sulle vetrine sono appesi fogli con una preghiera dedicata alla popolazione iseana oppure volantini che riportano le limitazioni previste. Sui menu da asporto si leggono frasi di incitamento, come “Andrà tutto bene”.

Qualcuno, in queste ore, sperando nella riapertura di lunedì si sta occupando della sanificazione, qualcun altro prepara bibite o piadine da asporto. La gente, specie al mattino e alla sera, è pochissima, mentre il pomeriggio le strade si animano di ciclisti, gente che corre e famigliole con i bimbi. Tutti hanno la mascherina, anche se non sempre perfettamente indossata. "Stiamo soffrendo moltissimo - spiega il sindaco di Iseo, Marco Ghitti – e in prospettiva le cose sono destinate a essere ancora più complicate. Speriamo che almeno i lombardi ci scelgano per le loro vacanze. Noi li ospiteremo in sicurezza. Iseo, intanto, è stato il primo firmatario dell’appello lanciato dai colleghi sindaci di Montalcino e San Giminiano e rivolto al presidente Giuseppe Conte, a cui chiediamo aiuto e un sostegno concreto. Di turismo, purtroppo, nell’ultimo decreto non si è parlato". Al momento non si sa quando campeggi, bed and breakfast e altre strutture ricettive potranno riaprire i battenti. Gli alberghi, per loro scelta, stanno tenendo chiuse le porte. Nei bar e ristoranti ci sono paura e speranze. La voglia di lavorare è tanta, il timore anche: poiché gestire la presenza di una persona ogni quattro metri quadri sarà estremamente difficile. I locali sul Sebino sono piccoli e dunque la possibilità di stare all’interno sarà limitatissima.