Inglese meglio di matematica Ma i più bravi studiano tutti in città

Lombardia quinta nelle prove Invalsi: i risultati evidenziano la differenza tra i grandi centri e le periferie

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di Federica Pacella

Studenti lombardi più bravi in inglese che in matematica e italiano, ma c’è ancora un gap rispetto ai “più bravi della classe“, ovvero gli studenti della Provincia di Bolzano. E, soprattutto, la grande sfida è quella di appianare le differenze tra studenti che, pur all’interno di uno stesso territorio e di una stessa scuola, hanno background socio-economico-culturali differenti. Lo evidenzia l’ultima analisi dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini (realizzata da openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile), sulla base dei dati delle prove Invalsi 2021-2022, dedicato alla lingua inglese. "L’apprendimento dell’inglese – si legge nella ricerca – è determinante per l’acquisizione di competenze e per future opportunità di lavoro, dal momento che si tratta della ‘lingua franca’ delle nuove tecnologie e di internet".

Per questo è importante che il sistema educativo offra a tutti la possibilità di ricevere un livello di apprendimenti adeguato in questo ambito, a prescindere dalla condizione di partenza. Oggi non sempre è così, tanto che i ragazzi con condizioni socio-economico-culturali più elevate hanno risultati migliori di chi ha una condizione medio-bassa, senza che la scuola riesca a fare da ascensore sociale. Va detto che, in Lombardia, il quadro generale, per l’inglese, è positivo: poco meno del 10% degli studenti delle medie non ha competenze sufficienti nella lettura e poco meno del 20% nell’ascolto, contro il 30% di allievi con competenze insufficienti in italiano e matematica. C’è però, innanzitutto, una disomogeneità tra le regioni.

Guardando i punteggi medi ottenuti dai ragazzi al terzo anno di scuola media, la Lombardia è al quinto posto con 217.68, lontano dagli oltre 240 dei ragazzi della Provincia di Bolzano di madrelingua ladina e tedesca e sotto i 220 della provincia autonoma di Trento, quella di Bolzano (lingua italiana) e del Friuli Venezia Giulia. All’interno delle singole province, il confronto tra capoluoghi e comuni (analizzati quelli con almeno 2 istituti) evidenzia che i ragazzi che frequentano le scuole cittadine conoscono meglio l’inglese dei paesi più piccoli, soprattutto nelle aree interne. Nella Bergamasca, ad esempio, il capoluogo ha un punteggio medio di 227 (tra i migliori in Italia, insieme a Como), lontano dai 220 dell’intera provincia. Nel Bresciano, il capoluogo si attesta su 220 di punteggio medio, mentre il comune di Bagolino è quello che, in Lombardia, riporta il dato peggiore, con solo 198,58.