Infortuni, non c’è tregua 420 denunce al giorno

L’aumento vertiginoso in Lombardia nei primi cinque mesi dell’anno. Raddoppia il numero di donne nonostante il calo dell’occupazione femminile

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di Federica Pacella

Aumentano vertiginosamente i numeri degli infortuni denunciati in Lombardia. Tra gennaio e maggio 2022, all’Inail sono arrivate 62.946 denunce, circa il 52% in più delle 41.270 dello stesso periodo del 2021.

A questo aumento non corrisponde un andamento analogo delle malattie professionali, cresciute in misura più contenuta: 1.382 denunce nel 2022, 1.189 nel 2021. Se la quota di lavoratori di origine non italiana resta costante (il 17%), aumentano le vittime di infortuni donne: 28.657 nel 2022 contro le 15.914 del 2021, quasi il doppio, seppure in questi anni il tasso di occupazione femminile sia calato rispetto a quello degli uomini.

Sul totale, è residuale la quota di infortuni avvenuti in itinere (6.952, di cui circa 4mila con mezzi di trasporto), ma in crescita rispetto ai 4.966 del 2021.

Guardando all’ultimo mese, quello di maggio, gli infortuni denunciati sono stati 11.604, 3.300 in più di un anno fa.

Industria e servizi restano i settori più a rischio (52.154 infortuni totali contro i 967 in agricoltura), ma quasi 10mila infortuni si sono verificati tra lavoratori in servizio per conto dello Stato (erano 5.332 nel 2021).

A livello territoriale, Milano ha il record con 23.256 denunce in cinque mesi (155 al giorno), seguita da Brescia con 9.540, Bergamo con 6.062. A Lecco si sono rilevati 2.175 infortuni, 989 a Sondrio, 2.277 a Como.

In nessuna provincia si registra un’inversione di rotta: ovunque gli infortuni denunciati sono aumentati rispetto ai primi cinque mesi del 2021. Un exploit che è frutto di problemi cronici (poca formazione e attenzione alle norme di sicurezza soprattutto nelle realtà lavorative meno strutturate) e di situazioni contingenti, come l’impennata di lavori in edilizia legata al Superbonus, che ha portato chi era rimasto disoccupato a improvvisarsi lavoratore nei cantieri edili.

L’incremento di incidenti porta con sé anche l’aumento di infortuni mortali: in Lombardia si contano già 62 morti sul lavoro, 6 in più rispetto a gennaio-maggio 2021.

Maglia nera è ancora una volta Milano, con 20 decessi di lavoratori, seguita da Brescia con 13 e Bergamo e Mantova con 6.

Solo Lecco non ha registrato infortuni mortali tra gennaio e maggio, mentre Como e Sondrio ne hanno registrato 1.

Delle 42 morti non su mezzo di trasporto, ben 11 sono avvenute nell’ambito della logistica e del magazzinaggio, 8 nelle costruzioni, 5 in aziende manifatturiere. Tra le denunce totali, il record spetta invece all’ambito di sanità e assistenza sociale, su cui incidono anche le denunce per contagio da Covid.