Incidente con tre morti, pugno duro: "Desirée Gozzini deve andare in carcere"

La richiesta della Procura di Ravenna per la giovane bresciana arrestata per omicidio plurimo stradale

La scena del tragico incidente costato la vita a tre donne

La scena del tragico incidente costato la vita a tre donne

Pontoglio (Brescia) - Malconcia e sofferente, arriva in tribunale poco dopo le 11, scortata dal suo avvocato che tenta di proteggerla da flash e taccuini. Il busto che indossa rivela che Desirée Gozzini risente ancora dei postumi dello schianto. Ma ad averle reso insonni le ultime notti della 23enne bresciana è certamente l’accusa di aver provocato, per di più sotto l’effetto dell’alcol, lo schianto che nella notte tra venerdì e sabato scorsi ha fatto tre morti, su via Bollana a Pinarella di Cervia.

Le accuse

Arrestata per omicidio plurimo stradale e lesioni aggravate dalla guida in stato di ebbrezza, ieri mattina mattina nell’udienza di convalida il Pm Cristina D’Aniello ha chiesto per lei la misura cautelare del carcere, in ragione di un ipotetico rischio di reiterazione del reato (in astratto potrebbe rimettersi al volante anche con patente ritirata), mentre il suo legale, l’avvocato Marco Geroni del foro di Bergamo, ne ha invece domandato la liberazione affinché possa tornare a casa. Il giudice scioglierà la riserva oggi, nel frattempo l’indagata ha trascorso un’altra giornata ai domiciliari in un appartamento a Cervia che aveva preso in affitto per trascorrere le vacanze di agosto.

La memoria

Formalmente la giovane si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle domande del giudice, nei fatti in una memoria ha riproposto quanto già riferito agli agenti della Polizia locale di Cervia: "Non io ho invaso la corsia, ma l’altra vettura". In buona sostanza, è vero che la sua Mercedes A180 è carambolata sulla corsia opposta, ma a detta dell’indagata la stessa si sarebbe vista costretta a compiere questa improvvisa sterzata a sinistra per evitare un frontale con la Panda, sulla quale viaggiavano due delle tre vittime – la 52enne di Lido Adriano Morena Amici e la 62enne di Gambettola Mariangela Bardi – che era in fase di sorpasso dello scooter condotto dal 39enne forlivese Luca Rosaldi, il terzo deceduto in quella tragica notte. Una versione che stride con quella dei vigili urbani, per cui già da ora si preannuncia una lunga battaglia a colpi di consulenze.

L'alcoltest

L’alcoltest dopo lo schianto ha dato un risultato superiore a quello consentito per mettersi alla guida (0,5 g/l) di circa il doppio. Ieri non ha fatto riferimento ad assunzione di alcol – aveva parlato di un paio di bicchieri di vino a cena con l’amica che era in auto con lei ed è rimasta ferita –, ma ha confermato di assumere con regolarità un farmaco che, nell’ipotesi difensiva, potrebbe essere la concausa dell’innalzamento del tasso alcolemico.

L'appello

Intanto il figlio di una delle vittime, Morena Amici, chiede giustizia per la madre: in auto con lei c’era una terza donna, rimasta ferita: "Prego che si rimetta presto e che racconti cosa è successo – spiega Giuseppe Greco –. Ciò che voglio è che sia fatta giustizia, per mia madre e per le altre due vittime. Ciò che spero è che la giustizia sia veramente giusta, veramente equa. Mi batterò per questo".