Inferno di fuoco sull'autostrada A21, autista della cisterna: "Visto la morte in faccia"

L'uomo sta ricostruendo al magistrato quanto accaduto. Nel frattempo restano ancora da identificare le cinque persone morte carbonizzate che erano a bordo dell'auto

Scenario apocalittico trovato dai soccorritori

Scenario apocalittico trovato dai soccorritori

Montirone (Brescia), 4 gennaio 2018 - Si è presentato in Procura a Brescia, davanti al sostituto procuratore Roberta Panico, l'autista della cisterna carica di benzina che martedì pomeriggio ha preso fuoco lungo l'autostrada A21 in territorio di Brescia nell'incidente in cui sono morte sei persone. Giovanni Giuliani che è riuscito a mettersi in salvo scendendo dal mezzo immediatamente dopo il tamponamento, sta ricostruendo al magistrato quanto accaduto: "Ho sentito una prima gran botta che mi ha sollevato dal sedile del camion, poi la seconda. Ho visto un gran bagliore nello specchietto e sono scappato".  L'uomo è stato ascoltato per due ore dal sostituto procuratore di Brescia Roberta Panico, come persona informata sui fatti. "Sono sceso dalla cabina del camion - ha aggiunto - e mi sono reso conto della presenza dell'auto (all'interno della quale c'erano cinque persone, tutte morte carbonizzate, ndr). Ero combattuto tra aiutarli e scappare via. L'auto era già avvolta dalle fiamme e i vetri oscurati dal fumo. Ho visto la morte in faccia e speravo che altri si fossero salvati scappando". Nel frattempo restano ancora da identificare le cinque persone morte carbonizzate che erano a bordo dell'auto con targa francese che ha preso fuoco. 

All’origine dell’ecatombe in A21 potrebbe esserci la distrazione. Lo ha dichiarato il comandante della Polstrada di Brescia, Barbara Barra. Ieri la dirigente è tornata sul luogo della strage provocata da un camion piombato addosso a una macchina con a bordo una famiglia con due bambini, in coda per un tamponamento avvenuto un paio di ore prima: "I veicoli erano in fase di rallentamento anche perché le cose erano segnalate (i pannelli suggerivano di uscire a Manerbio, ndr). Purtroppo il mezzo pesante non è riuscito a interrompere la corsa". L’autotrasportatore, un italiano originario della Macedonia residente a Cuneo, non potrà raccontare nulla perché è morto. Il bisonte carico di sabbia urtato con violenza una Kia con targa francese. A dirlo sono i segni di frenata, ma anche la profonda scalfittura nel tir. La Kia, con ogni probabilità alimentata a gpl, è stata spinta sotto una cisterna di gasolio a sua volta in fase di rallentamento e una serie di esplosioni l’hanno divorata all’istante. 

Impressionante la scena che si è presentata ai poliziotti della Stradale di Cremona e Brescia già sul posto per lo schianto precedente, costretti ad assistere impotenti alla morte delle persone intrappolate, con i soccorritori bloccati dal muro di fumo nero impenetrabile. In Procura è aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e anche ieri il pm Roberta Panico ha svolto un sopralluogo con il consulente, Cinzia Cordogni. La circolazione sulla A21 intanto ieri è stata riaperta in direzione nord tramite un bypass sulla corsia sud. Ancora chiuso invece il ponte 217 danneggiato dal fuoco.