Il foreign fighter torturatore "Contestazioni del tutto infondate"

L’avvocato di Bougana chiederà al Riesame la revoca della custodia cautelare "Chi lo accusa venga in Italia"

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"Ha risposto a tutte le domande e fornito la prova al giudice che le nuove accuse sono del tutto infondate". Parola dell’avvocato Salvatore Arcadipane, il legale che assiste il 28enne foreign figther di Gavardo, Samir Bougana, accusato di essere non solo uno jihadista radicale, ma pure un picchiatore e torturatore di minorenni. Accuse aggravate da crudeltà, finalità di terrorismo eodio razziale.

Arrestato nel 2019 dalla Digos di Brescia a Kobane, dove era finito in mano ai curdi, Bougana era già stato condannato (a 4 anni) perché ritenuto al soldo dello Stato Islamico e un feroce guardiano della sharia. Dopo essersi trasferito da Brescia alla Germania nel 2010, tra il 2014 e il 2015 raggiunse la Siria a suo dire al seguito di una missione umanitaria, a detta della procura invece per addestrarsi nella cosiddetta Casa dei tedeschi, la palestra alla guerra talebana per i foreign fighters europei.

Scontata la sua condanna, Bougana il mese prossimo avrebbe dovuto lasciare il carcere, ma ha ricevuto un’altra ordinanza di custodia cautelare. Un misura in cui il gip Gaia Sorrentino gli addebita il ruolo di torturatore dell’Isis, così almeno ha dichiarato alla polizia tedesca prima, e al pm Battaglia poi, un rifugiato siriano in Germania che per le botte e le scariche elettriche avrebbe riportato cicatrici e danni permanenti, compresi deficit neurologici. La vittima, che all’epoca dei fatti aveva 14 anni, avrebbe riconosciuto Bougana come uno degli aguzzini: per tutto il 2014, mentre era detenuto nella provincia di Der Ez Zor, settimanalmente lo avrebbe legato, appeso al soffitto su una sedia metallica, picchiato con bastoni e tubi, fatto oggetto di scariche elettriche. Sevizie destinate ai curdi Yazidi che non intendevano passare dalla parte dei talebani. Videocollegato dal carcere di Sassari, il 28enne ieri durante l’interrogatorio di garanzia ha negato tutto.

"Nel 2014 Bougana non si trovava a Der Ez Zor ma altrove e a dirlo è un’altra persona, il cui interrogatorio è agli atti – sottolinea l’avvocato Arcadipane –. Chiederemo al Riesame la revoca della misura. E un incidente probatorio per un confronto all’americana: chi lo accusa deve venire in Italia e riconoscerlo di persona, non solo in foto".B.Ras.