Il carcere è un inferno Aggredito un altro agente

A Brescia uno dei reclusi non era intenzionato a tornare dietro le sbarre e ha colpito un uomo della penitenziaria con un secchio mandando all’ospedale

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Non c’è pace per Canton Mombello, il fatiscente istituto penitenziario cronicamente sovraffollato - capienza ormai al 185%, maglia nera in Italia - nell’ultimo periodo teatro di disordini e sommosse che si susseguono, mettendo a repentaglio l’incolumità del personale addetto alla sorveglianza, ma anche degli stessi detenuti.

Ieri intorno mezzogiorno uno dei reclusi non intenzionato a ritornare dietro le sbarre dopo "l’ora d’aria" ha aggredito un agente della penitenziaria lanciandogli in faccia un secchio. L’ispettore ha riportato un trauma cranico e una seria ferita a un sopracciglio, ed è stato necessario portarlo al prontosoccorso dell’ospedale Civile. "Si tratta di un detenuto (straniero, ndr) che si trovava in isolamento disciplinare per numerosi altri atti e intemperanze, già oggetto di diverse denunce da parte del personale per minacce, oltraggio e aggressioni - hanno fatto sapere dalla Fp Cgil - . Abbiamo più volte chiesto all’amministrazione l’allontanamento dello stesso, ma senza esito. Lanciamo un appello al provveditorato regionale perché intervenga e trasferisca immediatamente il facinoroso".

I sindacati da tempo insistono con una richiesta: "Chiediamo maggior tutela dell’incolumità per i poliziotti, ormai demotivati professionalmente". Sulla stessa linea il sindacato di maggioranza, il Sinappe: "La situazione è insostenibile, lavorare nei penitenziari è impossibile - ha fatto eco il segretario generale Antonio Fellone -. Valuteremo ogni forma di protesta consentita affinché chi di dovere intervenga. Cos’altro dobbiamo aspettarci dopo il ferimento grave di un collega?". Solo lo scorso 19 aprile a Canton Mombello un detenuto aveva appiccato il fuoco a dei materassi per protesta, generando il caos. Due poliziotti durante le operazioni di spegnimento del fuoco erano rimasti lievemente feriti. La settimana precedente, evento fotocopia. E ancora, lo scorso 14 febbraio cinquanta reclusi avevano messo a soqquadro un’intera sezione della casa circondariale.

Beatrice Raspa