I vertici della fonderia Italfond a processo per discarica abusiva

L’azienda replica alle accuse sostenendo di avere operato in modo corretto sui rifiuti

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Sono a processo con l’accusa di discarica abusiva, perché per il pm Ambrogio Cassiani, titolare dell’inchiesta ora passata al collega Carlo Pappalardo, hanno interrato rifiuti (non pericolosi), da lavorazione e da demolizione sotto un piazzale esterno alla fabbrica, dove un tempo sorgeva un deposito. Si parla dei vertici Italfond Antonio Vienna, Bortolo Bondioni, Giuseppe Pasotti e Matteo Cavagnola, rispettivamente legale rappresentante, direttore, ad e responsabile ambientale della fonderia di Bagnolo Mella. Il Comune, con cui l’azienda ha in corso una controversia per la rimozione delle presunte scorie, è parte offesa. L’Arpa ritiene accertata dal 2017 la presenza di scorie bianche e nere sotto il piazzale - sono stati rilevati valori di inquinanti superiori del 20% al tollerato - sebbene terreni sottostanti e falda non siano stati contaminati. In origine l’inchiesta fu anche per inquinamento, ipotesi poi archiviata. Ieri i testi della difesa, tra cui il consulente Luigi Calzavacca, secondo cui i campionamenti Arpa furono eseguiti in modo "non corretto" "L’azienda per ovviare al l trattamento dei rifiuti, in particolare delle scorie bianche che generano elevata polverosità e non sono riutilizzabili perché si gonfiano, ha realizzato un impianto con vasche di annegamento. Negli anni trattate 9mila tonnellate e i riempimenti fatti con materiale solo a norma". B.Ras.