"I servizi sociali dei Comuni possono reggere solo con una redistribuzione del reddito"

L’assessore bresciano Marco Fenaroli: "Ci vogliono le risorse per aiutare madri sole, bambini in difficoltà e anziani. Bisogna rivedere gli equilibri"

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In una società sempre più anziana e sempre più sola anche i servizi sociali saranno da ripensare, ma servono le risorse per farlo. Lo sa bene chi se ne occupa tutti i giorni, come l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Brescia, Marco Fenaroli. "A me sembra chiaro già ora – spiega - che la sostenibilità del sistema sociale comporta una revisione profonda degli equilibri, prima di tutto della redistribuzione della ricchezza. Già oggi noi vediamo mamme sole, ma anche bambini e bambine soli". Da una parte c’è l’emergenza: il supporto ad anziani che potranno contare su pensioni sempre più povere, a famiglie monogenitoriali e monoreddito che, se non cambia il trend dell’occupazione femminile, rischiano di scivolare nella povertà. Dall’altra, ci sarebbe bisogno di sostenere la natalità, con investimenti in nidi, scuole per l’infanzia, ma anche servizi per gli adolescenti. "Non ho mai visto nessuna società arricchirsi con il calo demografico – evidenzia Fenaroli -. È una situazione che richiede più welfare, a partire da quello Statale, con servizi qualificati, ragionati insieme al terzo settore, aziende, ma con la regia pubblica. Questo però significa recuperare risorse economiche a sostegno delle famiglie, di qualunque tipo esse siano. L’evasione fiscale che abbiamo in Italia non può star insieme con un sistema che faccia fronte ai profondi cambiamenti demografici". C’è poi tutto il tema dell’immigrazione. "Si dovrebbe pensare ad una riapertura regolata delle frontiere, perché il problema dell’occupazione, dall’industria all’agricoltura, è già mastodontico". F.P.