I primi tagli agli alimentari E solo il 5% ha una rete internet

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Le prime spese ad essere ridotte sono quelle alimentari: messi alle strette, i pensionati tagliano sul cibo, non tanto in quantità, ma in qualità. I pensionati bresciani lo hanno sussurrato quasi con timore agli intervistatori delle organizzazioni sindacali (Cgil Spi, Cisl Pensionati e Uil pensionati) che li hanno ascoltati nell’ambito dell’indagine conoscitiva promossa dal Comune di Brescia. A fronte di spese incomprimibili, che per il 33% di chi vive in affitto ammontano a 500-600 euro solo per affitti e bollette, si cerca di risparmiare su tutto, a partire dal cibo; sul fronte sanitario, sono fondamentali le esenzioni. Ma c’è anche un’altra forma di povertà che sta emergendo tra gli over-65 e, più ancora sopra i 75 anni, legato all’analfabetismo digitale. "Solo il 5% –spiega Maria Luisa Venuta, ricercatrice incaricata per l’indagine conoscitiva – ha un abbonamento Internet a Brescia, ben al di sotto della media nazionale del 25%. Questo diventa un fatto su cui riflettere, visto che la maggior parte dei servizi passano da Internet". Un problema non da poco, soprattutto in vista dello sviluppo della telemedicina. "Se il futuro della sanità sarà digitale – sottolinea Cesare Meini, Uil pensionati Brescia – il rischio è che la telemedicina sarà un fallimento sulle cronicità, che più interessano i pensionati. Bisognerà vedere come lo Stato affronterà questo nodo". Considerando l’andamento demografico, tutti i servizi dovranno tener conto dell’invecchiamento della popolazione: a Brescia, nel 2013 erano 182 gli anziani ogni 100 giovani, mentre oggi sono 196 su 100. "Ovunque si vede questa polarizzazione – sottolinea l’assessore ai Servizi sociali Marco Fenaroli – che impatto e riflessi decisivi su Comune e città". "Da non sottovalutare – conclude Angelo Galeazzi, Cisl Pensionati – il dato della solitudine". F.P.