I boschi bruciano ancora in Valcamonica, allarme in paese

Ancora un incendio in Valcamonica dove il vento ha messo a rischio case e capannoni di Berzo Demo

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di Milla Prandelli

Ancora fiamme e ancora lacrime e rabbia per la devastazione da parte degli abitanti dell’Alta Valle Camonica. Ieri di prima mattina, difatti, a Forno Allione di Berzo Demo, un rogo è tornato ad accendersi, dopo che una quindicina di giorni fa il fuoco, sviluppatosi su tre fronti, di cui almeno due scatenatisi non per cause accidentali, avevano mandato in cenere ben 200 ettari di bosco, prati, alberi, cespugli e coltivazioni agricole. Ieri si è creato un quarto fronte, che inizialmente sambrava dipendere dalla mano umana ma successivamente sarebbe stato imputato a un fatto accidentale. Le fiamme si sono propagate a Forno Allione, poco distante dalla zona industriale di Berzo Demo, nella zona della ex Ucar. Si sono avvicinate così tanto agli edifici del fiume Oglio che in molte aziende sono stati fatti partire i sistemi antincendio.

Non solo. Gli operai sono usciti con gli idranti in dotazione all’azienda per tenere lontano il devastante rogo che ha messo a serio rischio gli edifici e che è stato spento solo grazie alla perizia e all’abnegazione di professionisti e volontari. Ad avvisare i soccorritori sono stati gli automobilisti in transito sulla vicina Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola, che hanno fotografato fumo e fiamme e postato il materiale sui social network, commentando quanto accadeva. Sono intervenuti sia i vigili del fuoco della centrale di Darfo Boario Terme e dei distaccamenti volontari del territorio, tra cui Breno, Edolo, Ponte di Legno e Darfo, sia i volontari della Protezione civile con gli specialisti dell’Antincendio boschivo coordinati da Gian Battista Sangalli, dirigente della Comunità Montana della Valle Camonica, che in totale conta oltre 400 operatori solamente in questo settore. A complicare la situazione è stato il forte vento, in tarda mattinata, quando è riuscito a entrare in azione un elicottero della Regione Lombardia.

L’intervento da terra e dal cielo ha consentito di spegnere l’incendio, anche se le operazioni di bonifica sono durate fino a sera. Nella nottata alcuni servizi di pattuglia sono serviti a controllare il territorio, già così fortemente toccato nei giorni scorsi. Nel Bresciano nel 2022 gli incendi boschivi sono aumentati in modo esponenziale, tanto da rappresentare un vero e proprio allarme. Dal primo di gennaio, quando si è verificato il primo rogo dell’anno a Edolo, sono scomparsi circa 400 ettari di territorio, che nei prossimi anni non potrà essere usato per pascolare, cacciare, raccogliere funghi e frutti di bosco, coltivare e costruire.