Gussago, mega evasione: continua la caccia al tesoro di Giuliano e Silvia Rossini

La Finanza ha perquisito l’abitazione dove vive il figlio della coppia arrestata: banconote pure nel freezer e nel tagliaerba

I coniugi Giuliano Rossini e Silvia Fornari

I coniugi Giuliano Rossini e Silvia Fornari

Gussago (Brescia) -  La caccia al tesoro continua. E a ogni sopralluogo, il bottino dei fondi neri lievita clamorosamente. I profitti realizzati con oltre mezzo miliardo di fatture false e un’evasione fiscale di 93 milioni, ritiene chi indaga, erano occultati anche a casa di Emanuele Rossini, il figlio della coppia di Gussago ritenuta dalla procura al vertice di un sodalizio specializzato in frodi fiscali di proporzioni astronomiche.

Nell’appartamento di famiglia a Gussago, dove da qualche mese si era trasferito il 22enne con fidanzata, la finanza ha stanato un altro milioncino in banconote nascoste nel sottotetto, ma non solo. I militari e il pm Claudia Passalacqua ci sono arrivati seguendo le indicazioni riportate su un appunto sequestrato insieme a documenti e contabilità a Giuliano Rossini, 46 anni, e alla moglie Silvia Fornari, 40. Stavolta non sono servite ruspe. Solo il fiuto dei militari, supportato da quello dei cash dog, addestrati a individuare contanti.

Il tesoretto era stato suddiviso e occultato in più posti, dal box degli attrezzi alla legnaia, dai congelatori al tagliaerba. Poche ore prima nell’abitazione di Brione, dove dimoravano marito e moglie prima dell’arresto, a più riprese sono venuti alla luce la bellezza di circa 11 milioni. Bigliettoni di tagli ordinari, non superiori ai cento euro, sigillati in buste ermetiche e poi spinti in pozzetti interrati che punteggiano il terreno incolto e cintato adiacente alla casa, nascondiglio per circa 8 milioni. Un altro milione e 600mila euro è poi stato recuperato dal sottotetto.

Se il figlio (ai domiciliari) in occasione dell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere - per l’accusa creava fatture fittizie e documenti di trasporto delle società cartiere oltre a consegnare il denaro ai clienti a restituzione dei pagamenti delle false fatture - mamma e papà, considerati i registi di tutti i magheggi, hanno subito scelto di ammettere le proprie responsabilità, pur senza entrare nei dettagli, riservandosi di spiegare tutto a breve al pm Claudia Passalacqua.

L’avvocato Lorenzo Cinquepalmi, che assiste la famiglia - ai domiciliari anche Marta Fornari, sorella di Silvia - ieri ha incontrato marito e moglie in carcere, lui a Cremona, lei a Verziano. La signora pare relativamente tranquilla, ha detto, il consorte invece ben più agitato e in tensione. Incensurati, di mestiere rottamai, vita all’insegna del basso profilo, sarebbero a capo di un giro in cui risultano coinvolte 73 persone.