Caso Green Hill, la Cassazione decide sul ricorso del direttore e del veterinario

Montichiari, l'allevamento di beagle destinati alla sperimentazione

Un cucciolo di beagle (foto repertorio)

Un cucciolo di beagle (foto repertorio)

Montichiari (Brescia), 2 ottobre 2017 - La vicenda giudiziaria di Green Hill giunge al suo terzo grado di giudizio: domani, martedì 3 ottobre, a partire dalle 10 presso la Terza Sezione, la Corte di Cassazione si esprimerà sul ricorso presentato dagli avvocati che difendono gli imputati dell'allevamento di cani di Montichiari per la sperimentazione, denunciato nel 2012 e i cui 2.636 cani furono sequestrati.

In conseguenza dei due processi condotti dal Tribunale di Brescia, i vertici dell`allevamento di beagle sono stati condannati per maltrattamenti e uccisioni senza necessità, sia in primo grado che in appello, alla pena di un anno e 6 mesi di reclusione per il medico veterinario e il co-gestore di "Green Hill 2001", mentre il direttore dell'allevamento è stato condannato a un anno e al risarcimento delle spese. Per i condannati, inoltre, attività sospesa per due anni e confisca dei cani. "Abbiamo piena fiducia nel rigore morale dei giudici della Suprema Corte chiamata a regolare e uniformare l'interpretazione giurisprudenziale del diritto, per garantire la perfetta osservanza e la puntuale applicazione della legge da parte degli organi giurisdizionali. Ne consegue che la pronuncia sarà circoscritta all'osservanza delle norme, mentre è palese che non può estendersi a un esame critico del fatto che rimane accertato dei due precedenti gradi di giudizio", spiega in una nota la Lav.

Dopo la pronuncia della Cassazione, il 22 novembre il Tribunale di Brescia dovrà esprimersi nel cosiddetto processo "Green Hill bis" che vede imputati due veterinari Asl per falso ideologico, omissioni e alcuni dipendenti della società per falsa testimonianza: "Sarà un`occasione importante per accertare complicità e omissioni in maltrattamenti e uccisioni 'facili'", conclude la Lav.