Green Hill, blitz animalisti nell'allevamento: chiesta riduzione delle pene in Appello

Le difese degli imputati puntano all'assoluzione

Beagle di Green Hill

Beagle di Green Hill

Brescia, 9 aprile 2018 - La Procura generale di Brescia ha chiesto, seppur con una riduzione della pena in parziale riforma della sentenza di primo grado, la conferma in Apello della condanna per i dodici attivisti che nell’aprile 2012 parteciparono al blitz contro l’allevamento Green Hill a Montichiari sottraendo dalla struttura, messa sotto sequestro nel luglio successivo, una sessantina di cani.

In primo grado per il furto due attivisti erano stati condannati a dieci mesi di reclusione, con pena sospesa, mentre gli altri dieci erano stati condannati a 8 mesi. Dopo avere riqualificato il reato da furto in abitazione a furto semplice aggravato, la Procura generale ha chiesto 9 mesi di carcere per due attivisti e 6 mesi per tutti gli altri.

Le difese degli imputati, così come in primo grado, hanno chiesto l'assoluzione. La sentenza è attesa  per il pomeriggio del 24 maggio. Lo scorso ottobre la Cassazione ha confermato le condanne a  un anno e sei mesi per Ghislane Rondot, co-gestore della struttura, e per  il veterinario Renzo Graziosi, e un anno per il direttore dell'allevamento Roberto Bravi colpevoli di “maltrattamenti e uccisioni senza necessità.