Brescia, scorta a Pasini dopo il pacco bomba. Cisl: per ripartire non serve l’odio

Il presidente degli industriali bresciani ha ricevuto in azienda a Lonato una busta con polvere pirica

Giuseppe Pasini, presidente degli industriali bresciani

Giuseppe Pasini, presidente degli industriali bresciani

Brescia, 24 settembre 2020-  Il presidente degli industriali bresciani Giuseppe Pasini martedì ha ricevuto in azienda, alla Feralpi Group di Lonato, una busta con polvere pirica a un innesco – un ordigno rudimentale che quando è stato fatto brillare ha fatto una bella fiammata, dunque aveva potenzialità lesive –, ora è sotto scorta. E da politica e sindacati sono fioccati messaggi di vicinanza e timore. Confartigianato, per voce del presidente Eugenio Massetti, mostra "preoccupazione per il tentativo di intimidazione a una delle più grandi associazioni d’impresa italiane che da sempre lavora proteggendo i valori legittimi delle imprese, per il miglioramento economico e sociale di tutta la comunità".

Anche Confindustria Brescia si schiera a fianco di Pasini, sottolineando "la sua volontà di unire e mai di dividere, di promuovere un dialogo costante con le istituzioni, le realtà associative e i sindacati, ponendo un’elevata attenzione ai lavoratori – si legge in una nota, che annuncia l’impegno di Aib e del suo patron di proseguire nel proprio lavoro nonostante tutto -. Anche nel corso della pandemia si è speso in prima persona per garantire il diritto alla salute dei lavoratori, ed è stato tra i principali promotori del protocollo di sicurezza siglato con i sindacati per un rientro al lavoro regolato e sicuro".

Ferma condanna del gesto dalle Acli: "Serve una rinnovata coesione di sistema e un alto senso di responsabilità" auspica il referente provinciale Pierangelo Milesi. Per i metalmeccanici di Fim Cisl quella busta è un "fatto gravissimo che si aggiunge alle minacce ricevute nei mesi scorsi da altri imprenditori lombardi, Stefano Scaglia e Marco Bonometti, atti di una gravità unica. In un momento così delicato per il Paese, in cui si stanno tenendo insieme imprese e lavoro per far ripartire l’Italia c’è bisogno di un clima sereno, non di intimidazione e odio che appartiene a stagioni passate". Per il senatore della Lega Stefano Borghesi, "violenza a intimidazioni sono e saranno sempre gesti da vigliacchi". Fa eco il consigliere regionale Viviana Beccalossi: "Con l’emergenza Covid e la crisi sanitaria ed economica sono sempre di più i politici e gli imprenditori sotto scorta. Serve una risposta forte da parte del governo". Infine il Pd in Regione si rivolge alla collettività perché si ritorni a uno stile dialogante: "Anche sui social il confronto rimanga entro un terreno di civiltà e rispetto". E Dino Alberti, consigliere regionale M5S: "È urgente abbassare i i toni della querelle, soprattutto in politica, che ha una fetta importante di responsabilità educativa. Oggi tocca a Pasini, domani a noi".