Giudizio immediato per i finanzieri "corrotti"

Militari della Compagnia di Brescia ma anche imprenditori locali che "si dividevano pani e pesci"

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Al telefono, intercettati, parlavano della "divisione dei pani e dei pesci". Il 5 aprile affronteranno il processo. Il pm Donato Greco ha ottenuto il giudizio immediato per i finanzieri della Compagnia di Brescia finiti in carcere a novembre per corruzione. Imputati, i luogotenenti Cosimo D’Agnano e Alessandro Cerri con l’appuntato scelto Gioacchino Pontrelli, a giudizio con gli imprenditori locali Alessandro Bondoni, Bruno Primerano, Roberto Taino e Domenico Paterlini (questi, ex sindaco di Travagliato, titolare di una farmacia fallita), ma anche il commercialista Massimo Bulgari, coinvolto pure nel procedimento Atto finale per infiltrazioni ‘ndranghetiste.

L’unico, Bulgari, che ha scelto il rito abbreviato. Stando alla Procura i pubblici ufficiali in cambio di mazzette e regali avrebbero chiuso un occhio con i controlli fiscali e spifferato informazioni riservate.

D’Agnano e Pontrilli tra il 2017 e il 2019 si sarebbero "stabilmente asserviti" agli interessi di Paterlini, titolare di diverse imprese in crisi tra cui la Sami Service, omettendo durante una verifica di rilevare l’Iva non dichiarata nel 2012 e consultando per lui banche dati riservate, ricevendone "numerosi e continui omaggi di medicinali e prodotti di parafarmacia" per oltre 4mila euro. E ancora, D’Agnano e il maresciallo Paolo Greco, a sua volta arrestato, avrebbero favorito la Stel Ma e la Fratelli Arici mascherando la natura di cartiera della prima e poi, dopo l’intercessione del comandante, sostenendo falsamente che la seconda avesse comunque ricevuto prestazioni, così da limitare le sanzioni.

Da ignoto corruttore riconducibile alle due società, i due avrebbero ricevuto 10mila euro. D’Agnano e Pontrelli, invece, avrebbero intrattenuto un rapporto privilegiato con la Adam Project, un rapporto pagato 20mila euro. D’Agnano e Cerri con la Mit e la Iron, ottenendo da Bondoni, a capo di Iron, "diversi pagamenti di denaro contante" di cui l’ultimo mediante consegna nello studio Bulgari, presunto intermediario di 10.500 euro. E da Primerano, amministratore Mit, "altre somme non individuate". D’Agnano infine avrebbe ottenuto uno sconto di mille euro sull’acquisto di un motore da Taino, da lui aiutato a velocizzare le pratiche di un passaporto.

Beatrice Raspa