Ghiaccio in salvo i teli funzionano: recuperati 4 metri

Questo il bilancio tracciato dopo avere sollevato le coperture geotessili stese in estate sul Presena

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di Federica Pacella

Uno strato di ghiaccio di spessore dai 3 ai 4 metri salvato dallo scioglimento grazie ai teloni geotessili. È questo il bilancio per il 2020 dell’uso della coperta stesa a giugno per proteggere il ghiacciaio Presena, tra Lombardia e Trentino, dai raggi solari. Nei giorni scorsi sono iniziate le operazioni di rimozione della grande coperta anti-scioglimento da parte degli operai della Carosello, società impiantistica che fa parte del Consorzio Pontedilegno -Tonale. I lavori di svestizione proseguiranno sicuramente per tutto il mese di settembre.

"Siamo felici degli ottimi risultati che i teli geotessili stanno dando - commenta il presidente della società Carosello, Davide Panizza - l’idea è nata nel 2008 a partire da un programma sperimentale con la Provincia autonoma di Trento e le università di Trento e di Milano per ridurre o comunque diminuire l’ablazione. Grazie ai teli riusciamo a mantenere una temperatura inferiore, perché riflettendo la luce solare riescono a ridurre la temperatura della neve. Da un confronto tra la condizione del ghiacciaio registrata nel 2008 e quella attuale, emerge che oltre 50 metri di ghiaccio sono stati salvati dallo scioglimento".

La conferma della validità del progetto era stata data già nel 2014 dall’analisi realizzata dai ricercatori universitari, secondo cui "il settore coperto con il geotessile ha evidenziato valori medi di albedo (l’unità di misura del potere riflettente di una superficie) di 0,64 contro un valore medio di 0,43 per il resto della superficie glaciale. Il settore coperto, in media, ha un assorbimento di energia solare del 36% mentre la superficie non coperta ha assorbito il 57% dell’energia solare. Complessivamente, l’azione del telo nel modulare i flussi energetici radiativi assorbiti dal ghiacciaio porta, per il periodo di sperimentazione, ad una riduzione dell’ablazione del 52%". Anno dopo anno, la superficie di ghiaccio coperta dai teli è cresciuta: dai 40mila mq del 2014 si sono superati i 100mila mq di quest’anno. Questo ha permesso di ottimizzare i risultati della copertura.

Nel tempo, inoltre, è anche stata perfezionata la tecnica per realizzare la coperta geotessile. I teli (che misurano ciascuno 5 metri di larghezza per 70 di lunghezza) non vengono più termosaldati ma cuciti: in questo modo non c’è scarto di materiale. Gli operai devono solo ‘scucire’ il filo e riavvolgere i teli con l’aiuto dei gatti delle nevi, per poi riporli in un deposito fino a primavera.