Ghedi: "Che succede in quella cava?" Serve sopralluogo d'urgenza

Le preoccupazioni di “Mamme di Castenedolo” sull’impianto Edilquattro

La discarica di Ghedi

La discarica di Ghedi

Ghedi (Brescia), 2 giugno 2019 - Un mezzo che scava all’interno di una cava dove, in teoria, le operazioni dovrebbero essere ultimate, e che rimette del materiale al posto di quanto escavato. Che succede alla cava Edilquattro di Fenil Nuovo a Ghedi? Se lo chiedono gli attivisti di comitato Mamme di Castenedolo, comitato Carta e Legambiente La Nostra Terra, che hanno ricevuto nei giorni scorsi una chiavetta contenente video e foto da una fonte anonima, con immagini di escavazione in corso nella cava. Subito gli attivisti si sono messi in moto per andare a verificare di persona, ma non hanno potuto vedere nulla perché attorno alla cava c’è un cumulo di terreno che impedisce la visuale. «Noi non abbiamo gli strumenti tecnici per valutare cosa stia effettivamente accadendo - spiega Raffaella Giubellini, delle Mamme di Castenedolo - per questo chiediamo che siano le autorità competenti ad effettuare un sopralluogo per darci delle risposte».

Va detto che pochi giorni fa dalla Provincia di Brescia è arrivato il parere positivo di compatibilità ambientale al progetto di realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti nella stessa cava. Che la movimentazione sia una fase preparatoria in vista della discarica? Lavori finali di sistemazione della cava? Potranno dirlo solo i tecnici, se vorranno rispondere alla richiesta di sopralluogo urgente degli attivisti. La lettera dei comitati è stata inviata venerdì al Comune di Ghedi (sindaco e ufficio tecnico), ma anche al nucleo ambiente della Procura di Brescia. Qualche risposta potrebbe già arrivare nelle prossime ore. Il sito continua dunque ad essere sotto la lente, dopo che proprio nelle scorse ore il Comune di Ghedi aveva fatto sapere di voler valutare attentamente tutta la documentazione e valutare un ricorso al Tar contro la nuova discarica, dove nell’arco di 6 anni e 7 mesi saranno smaltiti 1.308.846 metri cubi di rifiuti inerti, al confine con la Fascia d’Oro, nel cuore nell’Ate 39, tra lo scalo aereo di Montichiari e l’aeroporto militare di Ghedi. Numerose le prescrizioni previste dalla Provincia, tra cui sistemi per il controllo delle falde e delle emissioni.