Brescia, schiavi in una baraccopoli: stroncata gang di caporali

Arrestati dai carabinieri tre romeni che sfruttavano connazionali come bestie da soma. Gli operai arrivavano sognando un lavoro e si ritrovavano vittime di violenze

Un fotogramma dei carabinieri di Brescia in azione

Un fotogramma dei carabinieri di Brescia in azione

Brescia, 19 novembre 2020 - Lasciavano la Romania sognando un lavoro e un futuro dignitosi, ma una volta a destinazione scoprivano di dimorare in una baraccopoli a Usmate Velate in cui venivano sfruttati e trattati come bestie da soma, da piegare con minacce e botte. È il triste destino a cui andavano incontro alcuni romeni finiti nel giro del caporalato. I presunti promotori, tre connazionali di 24, 25 e 50 anni, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Brescia per sfruttamento e intermediazione illecita. L’indagine, coordinata dalla Procura di Monza Brianza, è partita lo scorso luglio dalla denuncia di due lavoratori sfuggiti a quell’inferno, che dopo aver trovato rifugio da un amico di Brescia hanno chiesto aiuto al comando provinciale dell’Arma bresciana. I due - uno era minorenne - hanno raccontato di essere scappati in preda alla disperazione da un campo agricolo di Usmate Velate nel quale da mesi venivano schiavizzati. Gli accertamenti hanno permesso di appurare che quanto riferito corrispondeva al vero: l’area era stata occupata abusivamente e trasformata in luogo di raccolta, assemblaggio, recupero e rivendita di pellet con annesso dormitorio.

Brandine sotto assi in legno e su roulottes scassate, baracche fatiscenti.I lavoratori , reclutati appunto nel Paese d’origine a volte poco più che bambini, stando alla ricostruzione accusatoria venivano convinti ad affrontare viaggi della speranza verso l’Italia con la promessa di un’occupazione che avrebbe garantito loro una retribuzione mensile tra i 350 e i 500 euro. Già una prospettiva al limite dell’indigenza, che comunque appariva l’eden rispetto alla realtà: nessuno stipendio, o al massimo compensi ridicoli di 10-12 euro a settimana, turni massacranti senza alcun riposo o permesso – solo striminzite pause pranzo - botte e minacce. I caporali per rendere possibile tutto questo pare contassero su una rete di appoggi che consentiva i trasferimenti dalla Romania all’Italia. Nel quartier generale di Usmate Velate, perquisito l’altro giorno dai militari del nucleo radiomobile della compagnia di Brescia con i colleghi di Monza Brianza, nuclei Ispettorato del lavoro di Brescia e Milano, Nas di Milano e cinofili di Castelnovo (Lecco), sono state trovate all’opera tredici persone, uomini e donne, tra cui quattro minorenni, dai 14 ai 17 anni. Tutti sottoposti a sorveglianza continua, nel degrado e nella sporcizia assoluti. Gli sfruttati sono stati liberati, mentre gli organizzatori del giro sono finiti in carcere. Dovranno anche pagare 163mila euro per violazioni amministrative.