Ghedi, 27 gennaio 2017 - «Grave trauma cranico encefalico». Così recita il bollettino medico di Francesco Scalvini, l’elettricista di Ghedi – domenica compirà 37 anni – che lunedì è stato massacrato da tre rapinatori che aveva scoperto a rubare a casa del padre. Francesco è in terapia intensiva alla Poliambulanza di Brescia, in bilico tra la vita e la morte. Anche ieri l’ospedale ha fatto sapere che non ci sono cambiamenti, le sue condizioni sono ancora molto critiche. «Ci hanno riferito che è troppo presto perché si svegli dal coma – dice Albino Chiarini, uno zio della vittima, che vive in una villetta di fronte all’abitazione di via Petrarca assaltata dai banditi – Se sono andato a trovarlo? Ovvio che sì. Tutti a rotazione ci rechiamo da lui, non lo lasciamo solo un attimo».
Tra coloro che passano giorni e notti in ospedale a fianco di Francesco, c’è la moglie Cristina Tocchella, oltre al padre Giancarlo e allo zio Ignazio, che erano luinedì sera insieme con Francsco e che sono stati entrambi feriti nel tentativo di bloccare i ladri: hanno il volto coperto di lividi e tagli, riportati nel corso della colluttazione.
La rapina è andata in scena alle 19,30. I malviventi, descritti come slavi, si sono arrampicati fino al primo piano della bifamiliare degli Scalvini e hanno tentato di scardinare la cassaforte a colpi di trapano. Quando il proprietario ha realizzato che cosa stava accadendo ha chiesto aiuto al figlio, che vive a pochi metri da lui, e al fratello che abita al piano di sopra. Arrivati sulla soglia del garage, i tre Scalvini hanno trovato i rapinatori in fuga, pronti a dileguarsi su una vecchia Bmw chiara. I malviventi li hanno aggrediti e il 36enne si è trovato il cranio fracassato da un oggetto appuntito, un attrezzo avvitatore o forse un piede di porco. Mentre i carabinieri indagano, sperando di avvistare la vettura nelle telecamere – la zona ne è sprovvista, si esaminano gli impianti sulle vie di accesso a Ghedi – tra la gente l’esasperazione per i furti in casa cresce.
Stasera il comitato «Brescia ai bresciani» ha chiamato a raccolta la cittadinanza alle 20,30 davanti al Comune per «chiedere a gran voce più sicurezza». Una causa perorata anche dall’assessore regionale al territorio Viviana Beccalossi, che ieri al prefetto Valerio Valenti ha chiesto un incremento numerico di Arma e della Polizia. «Solo nella Bassa i furti in casa sono cresciuti del 24%, a Ghedi del 30,5%. È necessario che tutti si impegnino per fare in modo che il Governo garantisca rinforzi di uomini e mezzi. Rinnovo il mio appello ai sindaci perché chiedano l’invio dell’Esercito».