Toscolano Maderno, travolto da una frana: agente muore nel giorno del compleanno

Gino zanardini era insieme ad una collega per un sopralluogo lungo la forra di Covoli sulla quale si era appena abbattuto un violento nubifragio

Maltempo in Val Sabbia. Nel riquadro, Gino Zanardini (Fotolive)

Maltempo in Val Sabbia. Nel riquadro, Gino Zanardini (Fotolive)

Brescia, 14 giugno 2018 - Avrebbe compiuto sessantadue anni oggi, Gino Zanardini. Ma oggi non si è svegliato. E’ morto ieri in un letto della rianimazione dell’ospedale Civile di Brescia. L’agente di Polizia Locale di Toscolano Maderno era incosciente dalla tarda mattinata di martedì. Colpa di una grossa pietra che durante un sopralluogo lungo la forra di Covoli sulla quale si era appena abbattuto un violento nubifragio si è staccata dalla parente rocciosa e lo ha centrato in testa, uccidendolo. «Una tragica fatalità che sarebbe potuta capitare a chiunque» ammettono i colleghi stravolti.

La dinamica dell’infortunio è sconcertante. L’altroieri sull’alto Garda e sulla Valsabbia si era scatenato il finimondo, con due ore di pioggia torrenziale e vento. Intorno a mezzogiorno Zanardini e una collega di 27 anni erano usciti a pattugliare la scenografica passeggiata riaperta al pubblico la scorsa Pasqua, che si snoda in una gola stretta tra roccia e fiume nella Valle delle Cartiere (ora chiusa da un’ordinanza sindacale). I due camminavano lungo la passerella per verificare che nessuno fosse in pericolo, visto che il corso d’acqua si era pericolosamente gonfiato, quando dalla montagna si è staccato un masso. Un sasso grande come un melone che ha saltato le reti protettive e gli è finito proprio addosso. Incredula, e salva solo grazie a uno scherzo beffardo del destino, la collega è corsa a cercare il segnale del telefono per chiamare i soccorsi. Zanardini è stato recuperato dai tecnici del Soccorso alpino e dai Vigili del fuoco e poi è stato trasportato privo di conoscenza in eliambulanza al Civile. 

Da subito le speranze che si salvasse sono apparse limitate. Il masso gli ha provocato un trauma cranico molto grave e ieri pomeriggio i medici hanno dichiarato la morte cerebrale. Originario di Gargnano, dove viveva con la famiglia, l’agente era in forza al comando dei vigili di Toscolano dal 1995. Ormai esperto, aveva assunto la mansione di vicecomandante. Nel 2015 la Regione Lombardia lo aveva insignito di un riconoscimento per avere salvato un aspirante suicida dal proposito di farla finita. Lascia la moglie e un figlio trentenne. La zona dove è franata la pietra è stata posta sotto sequestro, a disposizione della magistratura per accertamenti.