Foreign fighter bresciano condannato a 4 anni

Bougana, 26enne, residente a Gavardo venne arrestato lo scorso luglio in Siria dagli agenti della Digos

Samir Bougana mentre entra negli uffici della questura di Brescia

Samir Bougana mentre entra negli uffici della questura di Brescia

Brescia, 23 luglio 2020 - E’ stato condannato a 4 anni Samir Bougana, il 26enne foreign fighter di Gavardo lo scorso luglio arrestato dalla Digos a Kobane, nella Siria liberata dai curdi, con l’accusa di essere uno jihadista radicale. Lo ha deciso ieri il gup Christian Colombo al termine del processo in abbreviato. Stando alla pm Erica Battaglia per 4 anni il giovane, originario del Marocco e nato a Gavardo, aveva militato con il nome di Abu Abdullah nella fila della Polizia dell’Isis addetta alla sorveglianza dell’applicazione della Sharìa, uccidendo e mozzando mani a tutto spiano. Bougana viveva laggiù con la famiglia in una casa assegnata dallo Stato islamico, ed era libro paga. Dopo essersi trasferito nel 2010 in Germania, nel 2015 l’imputato si spostò in Siria con la donna che poi è diventata sua moglie, a suo dire per aiutare la popolazione locale straziata dalla guerra e dalle bombe al gas nervino.

La Procura in realtà ritiene si fosse recato in Oriente nella “Casa dei tedeschi“, la palestra di addestramento alla guerra dei foreign fighters europei, e poi fosse stato assunto dalla cellula militare Junud Al Sham. Il 27 agosto 2018 finì nelle mani dei curdi, che la scorsa estate poi lo consegnarono alla Polizia italiana tramite l’Fbi. Videocollegato dal carcere di massima sicurezza di Sassari, Bougana in aula ha negato di aver combattuto e fatto male a chicchessia.

In Siria faceva il guardiano notturno e rispettava le regole dell’Islam, obbligatorie laggiù, ha sostenuto, ma non era affatto un jihadista. Per questo l’avvocato Salvatore Arcadipane del Foro di Milano aveva chiesto l’assoluzione, o in subordine la derubricazione dell’imputazione da associazione a delinquere con finalità di terrorismo a semplice arruolamento. La pm, invece, sei anni e mezzo. Il gup ha accolto la tesi accusatoria. E al primo foreign fighter italiano rimpatriato, non ha concesso attenuanti.