Fiumi in secca e prime falde ridotte Agricoltori ormai senza più risorse

Coldiretti e Confagricoltura puntano a salvare il 50% della semina e a usare parte del raccolto per il bestiame

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di Federica Pacella

Pioggia di ordinanze anti-siccità firmate non solo dai sindaci dei Comuni più in crisi ma anche da quelli che, per ora, non hanno subìto i contraccolpi della grande sete ma provano comunque a limitare gli sprechi.

"Siamo in una situazione – commenta Marco Apostoli, consigliere della Provincia di Brescia con delega al ciclo idrico – in cui nessuno può dire di non aver problemi, perché anche chi ha ancora le riserve di acqua da distribuire ai cittadini, domani potrebbe non averne più. Inoltre, limitare i consumi è anche in ottica solidaristica, per riempire le autobotti di chi è in difficoltà". A non avere ormai più risorse sono invece gli agricoltori, che si trovano con fiumi in secca e le prime falde ridotte. Nel Bresciano il lago d’Iseo – per effetto di ordinanze e rilascio dai bacini idrici – può dare acqua fino al 10-15 luglio; per il lago d’Idro, se il Mite non sbloccherà il rilascio di un ulteriore metro, ci sarà acqua solo fino al 30 giugno. Il Consorzio ha già iniziato a informare gli agricoltori.

"Se arriva il via libera – ricorda Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia – riusciamo giusto a salvare il 50% della prima semina". "Se riuscissimo ad arrivare almeno al 18-20 luglio – spiega Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – potremmo almeno usare una parte del raccolto per il bestiame, visto che i prezzi sono alle stelle". Resta il rammarico di un mancato intervento iniziale. "C’è stato un baco in primavera – sottolinea Garbelli – partendo dagli agricoltori, dalle organizzazioni, dalla politica. Quando a marzo non c’era la neve, serviva una cabina di regìa per fare un piano per le colture. Purtroppo è un’annata straordinaria, per il clima e per la congiuntura internazionale".

A luglio dovrebbe arrivare il decreto dello stato di emergenza, ma è una corsa impari contro il tempo. Sul lago Maggiore, il governatore della Regione Attilio Fontana ha sottolineato la necessità di raggiungere un accordo con la Svizzera, dove sono i bacini.

"In questi mesi abbiamo cercato, con il bilancino, di concordare con gli agricoltori il momento della semina in modo tale da cercare di riempire di più i laghi prima che la semina avvenga, e avere così la possibilità di rilasciare l’acqua nel momento in cui loro ne hanno fortemente bisogno – ha spiegato Fontana – In queste settimane abbiamo raggiunto un accordo con i gestori dei bacini idroelettrici per cercare di avere una disponibilità maggiore di rilascio di acque, ma adesso dobbiamo raggiungere un accordo con la Svizzera per il lago Maggiore".