Brescia, la figlia di un camionista: "Riaprite le indagini, non fu solo un incidente"

Il 71enne morì in uno schianto. Ma tanti conti non tornano

I soccorsi

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Brescia, 21 ottobre 2018 - Per la Procura di Mantova si è trattato di un incidente stradale provocato da un colpo di sonno, ma per i figli della vittima i responsabili per la morte del padre, un 71enne di origine marocchina residente a Castelcovati, andrebbero cercati tra chi lo avrebbe fatto lavorare ben oltre le ore previste dal contratto e su un camion che trasportava più latte di quello consentito. Per questo hanno chiesto alla Procura di Brescia di riaprire le indagini sull’incidente in cui, alle 4.40 del 15 luglio di tre anni fa a Castiglione delle Stiviere, ha perso la vita Moussa Chakhsi, un camionista marocchino dipendente di una società di Travagliato che ogni giorno viaggiava sulle strade della provincia di Brescia per raccogliere dalle stalle il latte che poi avrebbe conferito alla Sterilgarda di Castiglione delle Stiviere.

La figlia dell’autotrasportatore deceduto dopo essere finito contro il muro di cinta di una abitazione lungo la Goitese, assistita dall’avvocato Aldo Bellitti, ha nelle scorse settimane presentato istanza di riapertura delle indagini portando all’attenzione della magistratura bresciana alcuni nuovi particolari legati soprattutto al rapporto di lavoro che legava il 71enne alla ditta di cui era dipendente da cinque anni. Il figlio della vittima, subito dopo l’incidente, aveva presentato denuncia alla Direzione territoriale del lavoro di Brescia perché il contratto del padre prevedeva un’assunzione a 20 ore settimanali, ma secondo quanto ricostruito, il 71enne avrebbe lavorato 17 ore giornaliere in gran parte notturne (con il venerdì come unico giorno di riposo) effettuando due giri di raccolta latte che lo impegnavano, dalla partenza da casa al ritorno alla sua abitazione, dalle 21.30 alle 14.30.

Con la richiesta di riapertura delle indagini il legale della figlia chiede che venga nominato un consulente in grado di effettuare accertamenti approfonditi sull’orario di lavoro attraverso i registri delle aziende visitate dall’uomo durante il suo turno. Per i familiari un’altra anomalia è relativa al carico trasportato quotidianamente sul camion dal 71enne. Il mezzo era immatricolato con una portata di 14.350 chili ma il giorno dell’incidente aveva un carico di 15.754 litri di latte, più di 16 tonnellate. Per la famiglia di Chakhsi l’ispettorato del lavoro dopo l’incidente non avrebbe approfondito le indagini tanto da non venire a conoscenza del fatto che il 71enne guidava un mezzo pesante nonostante avesse la patente scaduta dal 27 giugno 2015, diciotto giorni prima.