Lonato, chiuso il Sesto Senso per 5 giorni. Festa in disco senza mascherine

Evento privato interrotto dai carabinieri. Il locale è recidivo: potrebbe arrivare la stangata

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di Beatrice Raspa

"Ti aspettiamo domani dalle 12 alle 21 per un escusivo extra long brunch a base di carne. Mascherina all’ingresso obbligatoria. Obbligatorio anche il buon senso. Sesto senso garantirà il rispetto delle norme". Questo l’invito che sabato scorso si leggeva sul profilo Facebook del Sesto senso di Lonato del Garda, storica discoteca della movida gardesana vip negli anni ‘90 (vi fu girato anche parte del film Ragazzi nella notte con Jerry Calà, tra i soci del locale, ndr). Di buon senso però pare non essercene stato granché: i carabinieri domenica vi hanno scoperto una festa privata in barba alle norme anti-Covid. Musica a palla, assembramenti, zero mascherine. Pare nessun rispetto delle regole. Risultato: sanzioni a raffica e ‘disco’ chiusa minimo per cinque giorni. Il blitz dei militari del Radiomobile della compagnia di Desenzano , supportati dai colleghi della stazione, ha guastato la giornata a un centinaio di avventori, di cui molti danzavano nell’area estiva adibita a privè, senza ombra di dispositivi di protezione, né tantomeno di distanziamento, il tutto sostenuto da musica ad alto volume selezionata dal dj in consolle.

La festa è stata subito interrotta e l’arrivo degli uomini in divisa ha generato il fuggi-fuggi dei clienti, per la cui identificazione si è reso necessario l’intervento di numerosi equipaggi dell’Arma in supporto. Alla fine sono ‘solo’ una trentina le persone identificate, destinatarie dei 400 euro di multa a testa (da parte degli investigatori prosegue il lavoro per rintracciare chi ha partecipato al ‘brunch’ fuori controllo). La super multa ovviamente non ha risparmiato il titolare, cui è stata applicata anche la sanzione accessoria della chiusura della discoteca per cinque giorni. Ma a decidere il trattamento sanzionatorio sarà la Prefettura, che potrebbe aumentare il periodo fino a trenta giorni. Il Sesto senso infatti è recidivo: la scorsa estate era stata interrotta un’altra festa ritenuta non in linea con le prescrizioni anti-Covid dell’epoca.