Ferragosto da tutto esaurito Più turisti del periodo pre-Covid

Lago e montagna vanno a gonfie vele. Brescia entra nelle mete preferite dei viaggiatori stranieri

Migration

di Federica Pacella

Il dato positivo è che finalmente si lavora, dopo due anni trascorsi col “freno a mano tirato“. Quello meno positivo è che i costi delle bollette erodono i guadagni. Ma tant’è: gli albergatori bresciani preferiscono guardare soprattutto al bicchiere mezzo pieno, ovvero camere prenotate un po’ ovunque,. "Dalle festività di Pasqua in poi – spiega il presidente di Federalberghi Brescia Paolo Rossi - siamo ritornati in linea con i risultati che registravamo nel 2019 prima della pandemia e, anzi, in alcune zone siamo addirittura a livelli superiori. Sui laghi la stagione estiva sta procedendo per il meglio con la presenza sia di turisti italiani che stranieri e per il Ferragosto è praticamente tutto esaurito". Stesso dicasi per i monti dove, come confermato dal vicepresidente Graziano Pennacchio, si è quasi al tutto esaurito. Tanti i turisti italiani, ma soprattutto molti quelli stranieri, da Germania, Olanda, Francia. "Anche in città – aggiunge il vicepresidente vicario Alessandro Fantini – l’andamento è ottimo. Brescia è sempre più considerata come meta turistica a tutti gli effetti e questo ci permette di guardare con fiducia non solo al Ferragosto ma anche alla prossima stagione invernale, che speriamo possa ritornare ai livelli pre-Covid". I dati di occupazione delle camere rilevati mensilmente da Italian Hotel Monitor, evidenziano una crescita costante nei primi sei mesi dell’anno: a Brescia si è passati dall’occupazione al 34% di gennaio al 59,3% di giugno, dato positivo seppur lontano dall’82,6% di Como, dal 75,8% di Milano e dal 74,9% di Bergamo. "Se ci sono stati aumenti dei prezzi – sottolinea Fantini – comunque l’incremento non copre i costi triplicati delle bollette. Non c’è stata nessuna volontà di scaricare gli oneri sui clienti". Quanto al personale, manca all’appello ancora un 10-15% di forza lavoro.