Antonello, Angela e 11 figli: "Così superiamo anche l’inflazione"

L'esempio di una famiglia bresciana: "Agevolazioni non ce ne sono: uno Stato che non aiuta le famiglie è destinato a restare senza bambini"

Antonello Crucitti e Angela Malara attorniati dai loro 11 figli

Antonello Crucitti e Angela Malara attorniati dai loro 11 figli

Brescia.- Inflazione o no, i conti per far quadrare il bilancio bisogna saperli far molto bene quando in famiglia si è in 11. Lo sanno bene Antonello Crucitti e Angela Malara, originari della Calabria ma residenti a Brescia, dove sono nati e cresciuti i loro 11 figli. Una big family decisamente in controtendenza rispetto alla composizione delle famiglie medie in Lombardia e, in generale, in Italia.

Secondo l’Istat, la dimensione media delle famiglie in regione è di 2,2 componenti. Nella provincia di Brescia si trovano i due comuni con la maggiore dimensione media familiare, Comezzano-Cizzago e Maclodio (2,8 componenti), mentre in quelle di Lecco e Sondrio sono localizzati i due Comuni con il valore più basso (1,4). In media, solo poco più del 4% delle famiglie lombarde ha più di 5 componenti (da 3 figli in su). Undici figli sono l’eccezione che conferma la regola, tra gioie e compromessi. "In vacanza? Siamo tornati nella nostra terra d’origine, dove abbiamo ancora i parenti – racconta Antonello –. Sappiamo di esser fortunati a poter fare le ferie, non tutti ormai possono permetterselo, e non parlo solo di famiglie numerose. Lo so bene perché sono presidente dell’associazione Fede Speranza e Carità, con cui, insieme a mia moglie, aiutiamo tante persone. Anche in questi giorni ricevo molte telefonate di persone che stanno rinunciando alle vacanze perché non sanno come fare ad affrontare le spese o non vogliono indebitarsi visto l’autunno che ci aspetta. Mi dica lei se, dopo un anno di lavoro, è normale che una famiglia non riesca più neanche a fare una vacanza con i propri figli".

Purtroppo è un dato di fatto che le ferie siano un salasso, a partire dai trasporti. Per fortuna, i Crucitti non hanno dovuto acquistare i biglietti per muoversi in aereo o treno, perché hanno potuto contare sul loro pullmino a 9 posti, con cui si muovono abitualmente. "Agevolazioni sui trasporti nazionali non ci sono – racconta Crucitti –. Noi abbiamo il nostro pullmino, ci siamo mossi con quello, anche perché i figli più grandi si sono organizzati in autonomia. Altrimenti sarebbe stato impossibile". Con un po’ di ingegno e tanta buona volontà, ci si organizza per non ecceder troppo nelle spese e riuscire a passare un periodo sereno per tutti. "Io ad esempio coltivo prodotti nell’orto. Non possiamo lamentarci: ci sono situazioni davvero drammatiche, che tocchiamo con mano".

Più che all’estate, si guarda con preoccupazione all’autunno, con l’inflazione galoppante e l’inizio della scuola imminente per i ragazzi (dai 7 ai 26 anni d’età). "Non si riescono mai a riciclare i libri, ogni anno vengono cambiati – constata Crucitti -. Noi andiamo avanti, sempre con il sorriso, cercando di aiutare anche gli altri, ma dobbiamo dire che per le famiglie si dovrebbe fare di più. È vero che hanno dato qualcosa anche alle Partite Iva con il nuovo assegno unico, ma i dipendenti pubblici hanno preso una bastonata, perdiamo 200-250 euro al mese". Sia Antonello che Angela sono riusciti a mantenere il lavoro, nonostante l’impegno familiare non sia di poco conto. Per poter seguire l’ultimo nato, che ha una malattia genetica hanno dovuto però ridurre l’impegno lavorativo, usando part-time e legge 104. "Questo vuol dire ridurre lo stipendio - sottolinea Antonello - e questo non è certo un aiuto per le famiglie. Uno Stato che dice di puntare sui giovani e poi non aiuta le famiglie è destinato a restare un Paese senza bambini».