Ex vigilessa scomparsa, indagate le figlie: giallo in Valle Camonica

La Procura segue la pista dell'omicidio per la sparizione da Temù di Laura Ziliani, uscita di casa l'8 maggio senza fare più ritorno

Laura Ziliani

Laura Ziliani

Temù (Brescia), 29 giugno 2021 - Bocche cucite in alta Valle Camonica, dove nessuno ha voglia di commentare la vicenda che coinvolge Laura Ziliani e, purtroppo, che vede due delle sue figlie - la maggiore e la minore - indagate per omicidio. Laura Ziliani è scomparsa lo scorso 8 maggio dalla casa  nella frazione di Villa Dalegno, dove aveva vissuto con la famiglia fino a qualche anno fa e dove era molto conosciuta per avere lavorato come agente di polizia locale. Se ne era andata dopo che il marito Enrico Zani era morto sotto una valanga con l’amico Aldo Sandrini nella zona di Conca di Casola, sopra Temù. Per scelta si era trasferita a Urago Mella e lavorativamente si era trasferita in Comune a Roncadelle, come impiegata. Da qualche tempo aveva un compagno.

Laura Ziliani è stata cercata ovunque: nella zona dove era deceduto il marito, nella valle di Canè, lungo la ciclabile dell’Oglio, nella diga Edison, che è stata completamente svuotata, solo per citare qualche luogo. La donna, però, sembra essersi letteralmente volatilizzata. Le ricerche sono state poi riprese per una maxi battuta che ha coinvolto 150 tra volontari e professionisti coordinati dalla V Delegazione Bresciana del Soccorso Alpino, competente per le ricerche in impervio, alla presenza degli addetti della Prefettura. La nuova uscita  è stata organizzata quando a una settimana abbondante dalla scomparsa della donna un escursionista aveva trovato una scarpa sul greto del torrente Fiumeclo, che poi finisce nell’Oglio, e che passa in paese a Temù, provenendo da Valle di Canè. Forse è stata proprio la scarpa a suggerire che qualcosa non andava.

Secondo quanto appreso da chi era sul posto, una delle figlie avrebbe riconosciuto la scarpa della mamma, l’altra avrebbe espresso qualche dubbio. Il compagno della donna l’ha riconosciuta con certezza. Non solo: di Laura Ziliani è stato trovato il cellulare infilato tra le pieghe di un divano, nella casa di Villa Dalegno. Difficilmente la donna si sarebbe allontanata senza. Sono alcune incongruenze nei racconti della figlia maggiore e della minore ad avere fatto insospettire gli investigatori e la Procura di Brescia. Per questo il Piemme Cathy Bressanelli ha iscritto nel registro degli indagati le due figlie, che sono state sentite a lungo nel weekend. Le ragazze hanno anche una terza sorella, affetta da autismo. Le due sorelle maggiore e minore hanno sempre partecipato alla ricerca della mamma, fermandosi al Centro Operativo Misto allestito alla partenza degli impianti, spesso accompagnate dai fidanzati.

Quando le ricerche sono state sospese per ben due volte molti in Valle Camonica si sono chiesti il perché e soprattutto si sono chiesti dove potesse essere finita la Ziliani visto che Soccorso Alpino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Volontari di protezione civile e persone del posto, tutti con conoscenza specifica della zona, avevano passato l’area al setaccio. Evidentemente si stava lavorando su altre ipotesi, come ora dimostra l’inserimento delle figlie nel registro degli indagati. Chi investiga, intanto, non rilascia alcuna dichiarazione ufficiale. Anche durante le ricerche la Prefettura aveva deciso di essere l’unico ente a poter fornire informazioni alla stampa. La casa di Villa Dalegno è stata posta sotto sequestro.