Brescia, maxi-evasione fiscale e riciclaggio: 22 arresti

Sgominata dalla Guardia di finanza un'associazione per delinquere transnazionale. Anche un monsignore tra gli indagati

La conferenza stampa dell'operazione 'Evasione continua'

La conferenza stampa dell'operazione 'Evasione continua'

Brescia, 18 febbraio 2020 - Ventidue arresti per associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalita, finalizzata alla frode fiscale. E' il bilancio dell'operazione condotta dalla Guardia di finanza di Brescia - coordinata dalla locale procura e con il supporto del Servizio centrale investigativo criminalita organizzata di Roma - che ha portato alla scoperta di un "laboratorio" di evasione fiscale e di mezzo miliardo di euro di "false operazioni", con circa 80 milioni di illeciti guadagni e riciclaggio internazionale dei proventi.

Nel dettaglio, l'operazione 'Evasione continua' ha portato 15 persone in carcere e cinque ai domiciliari. Due sono all'estero e non sono ancora state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare.  Complessivamente gli indagati sono 85 tra Brescia, Bergamo, Milano, Mantova, Perugia, Lodi. Coinvolti anche professionisti che operavano per gli imprenditori, in corso l'esecuzione di sequestri patrimoniali. Il gruppo avrebbe portato all'estero i soldi depositati su conti correnti in Croazia e Ungheria. Sequestrati oltre due milioni di euro. Avrebbero tentato anche di aprire conti allo Ior, ma i tentativi sono stati individuati  grazie alla collaborazione con la Polizia vaticana. Uno degli indagati è un monsignore che avrebbe appunto favorito il tentativo di aprire un conto allo Ior dove depositare soldi frutto dell'evasione.