Brescia e l'emergenza casa: no a nuovi ghetti urbani

L’associazione via Milano 59 ha promosso un’assemblea sulla situazione. "Il complesso delle Case del sole racchiude troppe criticità, vanno gestite"

I partecipanti al recupero del parco esterno del complesso delle Case del sole

I partecipanti al recupero del parco esterno del complesso delle Case del sole

Brescia, 10 febbraio 2023 -  Solidarietà alle famiglie che stanno occupando gli appartamenti vuoti delle Case del sole, ma ora c’è la preoccupazione che la somma di fragilità possa esplodere, se non ci sono gli strumenti per gestirli. Lo evidenzia l’associazione Via Milano 59, che da anni segue le vicende del complesso di via Milano 103 e degli abitanti dei 50 alloggi Aler, a cui da sabato si sono aggiunte 10 famiglie e 2 singoli in emergenza abitativa, dopo l’occupazione di Associazione Diritti per tutti, CSA Magazzino47 e Collettivo Gardesano Autonomo. L’associazione si unisce alla richiesta di un intervento urgente delle istituzioni. Tuttavia, "di fronte a questa azione – sintetizza l’associazione dopo l’assemblea di lunedì - non possiamo non ribadire che l’area delle Case del sole porta con sé tante criticità, conseguenti a un fallimento progettuale e politico di cui nessuno si prende la responsabilità". La situazione dei residenti Aler delle Case non è idilliaca. "Abbiamo tante volte segnalato gli elevati costi di gestione a carico degli abitanti, alcuni sotto sfratto – spiega la presidente dell’associazione, Elena Garbelli –, così come la mancanza di manutenzione e l’inadeguatezza delle aree esterne, su cui siamo intervenuti con gli abitanti, creando un parco autogestito". L’azione di sabato ha destabilizzato l’equilibrio e creato preoccupazioni, per il possibile aumento delle spese condominiali per i residenti ufficiali. "L’idea che abbiamo di città – conclude l’associazione - si scontra con nuovi ghetti urbani: sommare le complessità significa rischiare di creare inutili conflitti tra la popolazione in difficoltà".