Scalata all’Eiger, impresa bresciana

L’avventura di Solina nel 1962 ora diventa uno spettacolo teatrale

Franco Solina e Giovanni Capra

Franco Solina e Giovanni Capra

Brescia, 23 maggio 2019 - Le notti di bivacco, interminabili, la paura di essere travolti da scariche di sassi e neve che avevano ucciso altri prima di loro, la gioia dell’arrivo in vetta. Un’epica della conquista, ma anche una storia di grande umanità, quella del bresciano Franco Solina, Armando Aste, Pierlorenzo Acquistapace, Andrea Mellano, Romano Perego e Gildo Airoldi. Furono loro, nel 1962, i primi italiani a raggiungere la vetta del monte Eiger, montagna che, secondo l’adagio in voga tra alpinisti svizzeri e tedeschi, ‘non era per gli italiani’. La loro storia diventa ora uno spettacolo teatrale, Eiger-16 agosto 1962.

Il racconto della prima salita italiana della parete Nord’, in programma per il 29 maggio al Teatro Santa Giulia alle 21, per la regia di Emiliano Cogliati. Promosso dalla società Escursionisti Bresciani Ugolino Ugolini e dalla compagnia teatrale milanese ‘I derivati complessi’, col patrocinio del Comune, lo spettacolo racconta la storia delle due cordate, che, senza sapere l’una dell’altra, iniziano la salita della parete Nord dell’Eiger, che aveva fatto diversi morti tra gli italiani.

Il caso vuole che si incontrino sull’abisso della parete. «Siamo diventati amici – ricorda un commosso Solina – insieme abbiamo contribuito a raggiungere la cima. Posso ricordare le notti di bivacco, interminabili, lo scarico di sassi, di neve, la speranza di poter continuare a salire senza essere coinvolti dalle terribile scariche che martellavano la parete. Fu una lotta contro la fortuna. Poi arrivò la gioia della conquista, seppure breve».

Un’impresa, sminuita però dalla ricostruzione fatta dall’alpinista austriaco Heinrich Harrer, SS della prima ora, che, aggiornando le salite sull’Eiger, mise in dubbio il valore degli alpinisti italiani. Dopo averli conosciuti di persona, lo scrittore Giovanni Capra ha voluto rimettere le cose a posto, scrivendo la vera storia in ‘Due cordate per una parete’, a cui è ispirato lo spettacolo teatrale. Tre di loro, Solina, Airoldi e Mellano, saranno presenti il 29 sera, pronti a portare la loro testimonianza e a ricordare il valore degli amici scomparsi.