Effetto pandemia sui minori Meno sport, poi abbandono

Secondo il rapporto dell’Ats un bambino bresciano su tre fa attività fisica in modo discontinuo, tra i 2 e i 5 anni i sedentari sono addirittura il 43%

di Federica Pacella

Meno attività fisica durante gli anni di pandemia, più abbandoni sportivi nella ripresa. L’eredità della pandemia rischia di essere pesante per i minori, aggravando una situazione di partenza che già vedeva un tasso di sedentarietà importante. Ad esempio, secondo l’ultimo rapporto di Ats Brescia sullo stato di salute materno-infantile, che fa riferimento ai dati raccolti dai pediatri nel 2019, un bambino bresciano su 3 (età 2-13 anni) è sedentario o esegue attività fisica in modo discontinuo. Tra i 2 e i 5 anni, i sedentari sono addirittura il 43%, mentre rappresentano il 20% tra i 10 e 13 anni. Nella pratica di sport, c’è anche una diversità di genere (il 33,1% delle femmine non fanno attività fisica contro il 29,1% dei maschi) e di nazionalità (52,1% di minori stranieri è sedentario, contro il 26,5% degli italiani). Il rapporto con lo stato di salute è abbastanza evidente: non è un caso, infatti, se sono obesi il 40% dei minori e il 39,8% non pratica attività fisica.

"Dopo due anni di pandemia abbiamo bisogno di riportare i bambini, le bambine e gli adolescenti a praticare sport, non solo e non tanto per l’attività fisica fine a se stessa, ma soprattutto perché questa può essere veicolo di salute, educazione, partecipazione, inclusione". A dirlo, Gianfranco Missiaia, presidente Unicef Brescia che, in occasione del 27 maggio (31° anniversario della ratifica della Convenzione ONU dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza da parte dell’Italia), promuove una giornata dedicata proprio a sport e diritti. Non a caso, gli attori coinvolti sono molteplici: Asst Spedali Civili, Comune di Brescia, Università degli Studi, Questura, Ufficio scolastico provinciale, Provincia, più una decina tra associazioni sportive e della Pediatria del Civile.

Al mattino, il convegno nell’Aula magna della facoltà di medicina di UniBs, proporrà una riflessione su come lo sport possa essere linguaggio universale dei diritti dei minori (programma completo e iscrizioni sul portale Eventbrite). "L’obiettivo è fornire a educatori, docenti, amministratori, famiglie spunti di riflessione, modelli positivi e nuove chiavi di lettura, anche per affrontare il tema del disagio giovanile". Nel pomeriggio, dalle 15 alle 19 al parco Sam Quilleri (Campo Marte) i bambini potranno partecipare a laboratori sportivi gratuiti (per info: comitato.brescia@unicef.it). "Nella quotidianità – spiega il consigliere comunale con delega allo Sport Fabrizio Benzoni – vediamo come lo sport sia strumento per promuovere l’eguaglianza. A Brescia, ad esempio, ben 22 società sportive si sono rese disponibili ad accogliere gratuitamente minori ucraini nelle loro attività già programmate per i prossimi mesi, per favorire l’integrazione con lo sport".