Educatrice arrestata per lesioni a bimba: si attende il Riesame

Il suo legale evidenzia discrepanze tra i lividi sul corpo della piccola e le immagini tratte dai video

E’ attesa nelle prossime ore la decisione del Riesame al quale lunedì scorso si era rivolta la collaboratrice scolastica tre settimane fa arrestata in flagranza in una scuola elementare della Bassa per presunti maltrattamenti e lesioni aggravate ai danni di un’alunna disabile di sette anni. La 33enne, dipendente di una cooperativa e tuttora ai domiciliari, per mano del suo avvocato, Marco Soldi, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza contestando la gravità indiziaria, mettendo in evidenza ipotizzate discrepanze tra i lividi riscontrati sul corpo della piccola e le immagini estrapolate dai video registrati da microcamere nascoste. "Sono rimasta scioccata da quelle fotografie, io non avrei mai fatto del male alla bambina, le volevo bene" è la dichiarazione spontanea che l’indagata aveva rilasciato al gip, Francesca Grassani, durante l’interrogatorio di convalida. L’indagine, di cui è titolare il pm Alessio Bernardi, aveva preso le mosse dalla denuncia dei genitori della bimba, affetta da autismo, che mostrava segni di disagio. Presentava sul corpo lividi di cui non si capiva l’origine - non è in grado di parlare - e non voleva più andare a scuola. La procura aveva disposto l’installazione di telecamere nascoste e dopo due giorni di monitoraggio, avrebbe avuto prova di botte, schiaffi, pizzicotti, strattoni, tirate di capelli, urla. B.Ras.