Doppio omicidio al pronto soccorso: il primario a giudizio immediato

Carlo Mosca, ex reggente, avrebbe soppresso pazienti Covid in reparto. Fu arrestato a gennaio

Carlo Mosca, il primario sotto accusa

Carlo Mosca, il primario sotto accusa

Brescia - Il procedimento era già stato fissato davanti al gup per ieri, ma l’udienza preliminare non si è celebrata. Motivo: Carlo Mosca, ex primario reggente del pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari, arrestato lo scorso gennaio con l’accusa di avere soppresso pazienti Covid, nei giorni scorsi ha comunicato di voler saltare il passaggio davanti al giudice ‘filtro’ a favore del giudizio immediato.

Una mossa in genere appannaggio della pubblica accusa, che procede così quando sostiene l’evidenza della prova, ma a disposizione anche della difesa per accelerare il tempi. Il suo caso è stato assegnato alla prima Corte d’assise e il processo inizierà il primo dicembre. Le contestazione - duplice omicidio volontario pluriaggravato e falsificazione delle cartelle cliniche – dopo la riforma del 2019 non gli avrebbe lasciato la possibilità di accedere al rito abbreviato. Dunque perorerà la propria innocenza a dibattimento. Stando alla ricostruzione del pm Federica Ceschi il 48enne medico cremonese, subito sospeso dall’Ordine, durante la prima ondata pandemica eseguì iniezioni letali a Carlo Bassi, 61enne di Ghedi, e ad Angelo Paletti, 79enne di Isorella, deceduti repentinamente il 20 e il 22 marzo 2020 dopo un presunto trattamento a base di succinilcolina e di Propofol. Farmaci mortali se somministrati senza immediata intubazione, che per i due non era in programma.

A dare il via all’indagine fu un infermiere, che riferì di litigi con il dirigente per essersi rifiutato di fare iniezioni fuori protocollo. Agli atti, i messaggi Whatsapp tra il personale, in subbuglio per le presunte pratiche disinvolte del primario: "Ma anche a te Mosca ha chiesto di fare della succinilcolina e Propofol a pazienti che stanno morendo?" digitò uno a un collega il 23 marzo, l’indomani della repentina morte di Paletti, inviando una foto di confezioni vuote dei medicinali incriminati recuperate nel cestino dei rifiuti. "Io non ci sto a uccidere solo perché vuole liberare posti letto". Mosca si è già difeso proclamandosi innocente.