Donne in difficoltà tra famiglia e lavoro

Debutta la nuova Commissione municipale per le Pari opportunità. La parità di genere come strumento di rilancio del Paese

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di Federica Pacella

Welfare di prossimità per passare dal paradigma della conciliazione alla condivisione dei tempi per la famiglia e per il lavoro. Se ne parlerà nell’evento formativo che la nuova commissione Pari opportunità del Comune di Brescia ha deciso di organizzare per presentarsi alla città. Protagonista dell’incontro di venerdì alle 17, visibile sul canale Youtube del Comune, sarà Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale di Istat e presidente Woman 20, raggiunta dalla Commissione grazie al Moica, Movimento italiano casalinghe.

"Abbiamo individuato in Sabbadini – spiega la presidente Ippolita Sforza – la persona che più rappresenta la nuova vision della commissione". Nel “Piano Colao“, la parità di genere è indicata fra i tre obiettivi strategici insieme a green economy e digitalizzazione per il rilancio dell’intero Paese. "Sabbadini – sottolinea Sforza – ha da sempre trattato i temi della disparità di genere in vari ambiti, con uno sguardo alla disuguaglianza nel mondo del lavoro anche alla luce della pandemia che ne ha accentuato le distorsioni".

Nel Bresciano, provincia che è comunque al di sopra della media nazionale (insieme alla Lombardia) per occupazione femminile, il tasso di disoccupazione delle donne è quasi il doppio di quello degli uomini: 6,5% contro 3,5%. Nel quadro di politiche a sostegno dell’occupazione femminile, le scuole giocano un ruolo fondamentale, soprattutto quelle per la prima infanzia. Su questo fronte, Brescia si è impegnata a sostenere non solo le proprie strutture, ma anche quelle convenzionate e paritarie, per garantire il mantenimento del servizio nonostante i costi extra legati all’emergenza Covid. Grazie ai trasferimenti statali (circa 40 milioni), la Loggia ha infatti erogato 730mila euro di contributi straordinari per spese legate all’emergenza sanitaria alle 20 scuole dell’infanzia convenzionate (1.737 bambini) e 266mila euro ai 13 nidi (226 bambini) ed ha anticipato nel complesso 5,9 milioni di contributi ordinari per il 2021. Fondi, questi ultimi, che danno ossigeno alle strutture, che altrimenti faticherebbero a sostenere i costi.

"Abbiamo messo molte risorse, ma era strategico farlo. Brescia – sottolinea il sindaco Emilio Del Bono – ha un sistema di servizi per l’infanzia importante che comprende scuole comunali, convenzionate e statali, unico a livello nazionale. Tutto ciò impone un onere molto elevato, ma ne andiamo orgogliosi".