Brescia, la scomparsa di Suad. Riesame: "Il marito ha messo il corpo nel borsone"

Il Tribunale rigetta la scarcerazione dell'ex marito

Souad Alloumi

Souad Alloumi

Brescia, 17 luglioo 2018 - "Dalla visione delle immagini ben può sostenersi che il contenuto del borsone sia un corpo umano come rannicchiato". Ecco quanto ha stabilito il Tribunale di Brescia nell'ordinanza con la quale rigetta la scarcerazione del marocchino Abdelmjid El Biti, 50 anni, in carcere con l'accusa di aver ucciso l'ex moglie connazionale, 29, Suad Alloumi, scomparsa dal suo appartamento a Brescia dove viveva con i due figli piccoli di 9 e tre anni la notte tra il 3 e il 4 giugno. L'uomo si è sempre proclamato innocente.

"È un soggetto crudele e spietato, pronto a ricorrere all'estrema violenza pur di affermare se stesso", dicono i giudici. Il corpo della donna non si trova, ma gli inquirenti sono convinti che sia stata messa in quel borsone che El Biti, alle 4,45 della notte della scomparsa, trasportava ripreso dalle telecamere del bar dove l'ex moglie viveva. "È incontestabile - scrive il Riesame nelle motivazioni della sentenza con la quale è stata negata la scarcerazione - che El Biti uomo di corporatura massiccia, fatichi oltre misura per trasportare il carico". Il movente andrebbe ricercato nella gelosia di El Biti che per il Riesame "risultava ossessionato per l'eventualità che l'ex moglie potesse avere rapporti con altri uomini tanto da sottoporre la donna ad un asfissiante controllo in ogni possibile occasione".